Per chi non ha voce
Pubblicato il 21-01-2023
Podcast, fotografie e immagini donano voce a chi è rinchiuso in carcere. Nascono in diversi istituti di reclusione progetti e iniziative per far conoscere la realtà del mondo carcerario all’esterno, per aiutare i detenuti a ritrovare la dignità e a percorrere la strada verso il loro reinserimento nella società. Accade nel carcere di Civitavecchia dove la giornalista Federica Manzitti ha dato vita al progetto La Scena invisibile in collaborazione con la Compagnia AdDentro e dell’Associazione Sangue Giusto. L’apice di questo progetto è il in cui i detenuti raccontano il loro rapporto con la madre.
Ogni episodio è un racconto, il loro nome come titolo (Fabio, Maurizio, Gert, Vincenzo, Obi, Francesco, Mirko, Edoardo) – e ciascuno narra di come ha vissuto una relazione tanto intima quanto universale.
Ognuno di loro ha seguito un laboratorio di podcasting, durante il quale ha imparato le tecniche di montaggio audio, l’uso dei software di audio editing e lo storytelling. «Volevo portarli a una narrazione di sé che non fosse la propria storia criminale e carceraria», racconta Manzitti.
«Il tema della madre – illustra la giornalista – smuove questioni importanti per chi è detenuto: la colpa, l’innocenza e la necessità di ripercorrere il proprio vissuto in modo più profondo».
Dalla voce all’immagine, per “sbirciare dentro un carcere”. La mostra Ri-scatti. Per me si va tra la perduta gente nel Padiglione di Arte contemporanea (Pac) di Milano ha restituito volti e scorci di un mondo a molti sconosciuto.
Sono stati selezionati 800 scatti fotografici e video inediti realizzati negli istituti milanesi (di Opera, Bollate, San Vittore e l’istituto penale minorile Beccaria). Per la prima volta, detenuti e agenti di polizia penitenziaria hanno potuto utilizzare strumenti di ripresa (fotografica e video) nelle carceri: un lavoro corale, risultato di 11 mesi di corso, che ha visto la partecipazione di 60 detenuti e 40 agenti. Due mondi che troppo spesso sono stati rappresentati come contrapposti, ma che entrambi condividono la stessa quotidianità, che non va esasperata in una conflittualità che non fa bene a nessuno.
L’iniziativa è stata patrocinata dal ministero della Giustizia, è stata organizzata dal Pac e da Ri-scatti Onlus, l’associazione che da diversi anni realizza iniziative di riscatto sociale tramite testimonianze fotografiche, e promossa dal Comune di Milano.
Chiara Genisio
NP novembre 2022