Nuove tecnologie e spiritualità

Pubblicato il 27-08-2021

di Giorgio Ceragioli

Ecco un primo fondamentale dato della spiritualità per le nuove tecnologie: spiritualità di servizio e, soprattutto, di servizio ai più deboli, per dilatare le frontiere del servizio e dell’amore quotidiano.

Poi vi è una seconda linea. È la spiritualità della conoscenza che mira al prossimo: la ricerca del bene attraverso l’informazione che il computer accumula; la messa a disposizione dei dati utili al servizio...

Ma vi è anche la spiritualità della meditazione: diretta e indiretta. Diretta perché può fornire elementi di meditazione aggiornati e conosciuti in tempi reali, contatti con altri che sono impegnati nella perenne ricerca della fede. Indiretta perché permette all’uomo di utilizzare i tempi liberi che, inevitabilmente, aumenteranno, per pensare, meditare, capire, interrogarsi sulla vita e sul mondo. (…)

Una quarta linea di spiritualità è quella della ricerca della verità del mondo, della scoperta e della gestione delle cose che ci circondano.

Una quinta linea sembra quella di rinforzare una delle caratteristiche dell’uomo: la sua socialità.
In una visione propositiva il computer (e gli altri strumenti telematici, televisivi, ecc.) sono elementi di collegamento; possono essere studiati e impiegati per avvicinare popoli e persone. (…)

Una sesta linea è quella, già in parte richiamata, della responsabilizzazione: la società del computer deve allontanarsi dalla delega deresponsabilizzante, dal garantismo a tutti i costi. (…)

Una settima linea di spiritualità è quella dell’umiltà perché le cose che veniamo a conoscere sono tante da spaventarci, quasi, da farci capire come il mondo è infinitamente vario, capace di stupirci e di farci ritrovare in esso la mano e il segno di Dio.

Infine, come ottava linea, si può indicare quella del distacco dalle cose, dalla volontà di potere, dalla cultura del puro "avere". In effetti, soddisfatti i bisogni essenziali della sopravvivenza, i motivi della lotta per possedere diminuiscono notevolmente, anche se il consumismo sembra dire il contrario.

da "Progetto" (ora "NP"), 1985, n. 1

Giorgio Ceragioli
NP aprile 2021

 

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok