Natale dell’incontro
Pubblicato il 17-04-2023
Qualche giorno prima delle feste ci siamo fermate a guardare l’albero di Natale che – come ogni anno – avevamo addobbato all’ingresso dell’Arsenale dell’Incontro.
Apparentemente è un albero come tanti altri, non ha nulla di speciale, ma mentre lo guardavamo ci sono passati negli occhi e nel cuore tanti volti e tante storie, tanti grazie da dire, tante persone da affidare…
Anzitutto i volti e i sorrisi di molti bambini che entrando all’Arsenale in queste settimane si precipitavano a guardarlo e si mettevano in posa per farsi fotografare davanti all’albero dai loro genitori … Natale dell’Incontro.
Poi lo sguardo buono di un signore di Amman che qualche anno fa, dopo averci fatto visita, ci aveva telefonato e ci aveva detto: «Oggi ho comprato gli alberi di Natale per la mia azienda e per casa mia, i più belli che ho trovato, ne ho comprato uno anche per voi, perché voglio che i vostri bambini e ragazzi guardandolo possano gioire quanto ho gioito io incontrandoli. Potete venire a prenderlo?».
E ancora due gemellini che quest’anno ci hanno aiutato a fare l’albero; uno dei due quando ha visto le scatole delle decorazioni ci ha detto entusiasta: «Che bello, facciamo l’albero!! Sapete, quest’anno a casa nostra non pos-siamo fare l’albero perché abbiamo avuto un lutto in famiglia, sono troppo felice che lo facciamo qui!!» … Natale per quei bimbi per cui quest’anno è un po’ meno Natale.
Alcune delle decorazioni appese erano manufatte: le abbiamo preparate con i nostri bambini e ragazzi nel laboratorio di arte, vederle brillare sui rami è guardare i loro volti, affidare le loro vite, chiedere che sappiamo trovare sempre il modo migliore di accoglierli e aiutarli a crescere …
Poi con lo sguardo siamo andate all’unica decorazione blu in mezzo a tante decorazioni rosse e dorate ... e il pensiero è corso a uno dei nostri giovani volontari, che ora è all’estero per lavoro.
Alcuni anni fa era arrivato con uno scatolone pieno di decorazioni e ci disse: «Queste sono dell’albero di Natale di casa mia; da quando mio papà è andato in Cielo non facciamo più l’albero, ma le avevamo tenute. Con la mia fa-miglia abbiamo pensato di portarle a voi, perché questa per noi è un po’ come una seconda casa e ci fa piacere che le possiamo usare qui». Con questo ragazzo ricordiamo anche gli altri volontari che sono passati di qui e ora sono sparsi per il mondo (Canada, Australia, Giappone, Stati Uniti, Iraq, Emirati, Germania, Ungheria …) e le loro famiglie. E nasce spontaneamente un grazie per l’Arsenale in Cielo, che come sempre veglia su di noi e sulla vita di questa casa.
Quanta gratitudine, quante vite … il nostro “presepe vivente” che dura tutto l’anno, con quell’albero che suscita in noi sempre lo stesso desiderio: saper ringraziare e far memoria ogni giorno del bene ricevuto.
Arsenale dell'Incontro
NP Gennaio 2023