Memoria di carne

Pubblicato il 28-05-2025

di Roberto Lerda

Il 2025 è un anno importante non solo perché è un quadrato perfetto, ma soprattutto perché ricorrono 80 anni da alcuni eventi che ci hanno permesso di essere il popolo che oggi siamo: insomma, non una perfezione matematica, ma un imperfetto cammino umano per coltivare e custodire la memoria. Penso a mia figlia e, anche se piccina, vorrei raccontarle tante cose, perché la sua sarà la prima generazione senza testimonianze dirette di alcuni eventi tragici dello scorso secolo. Sarà importante trasformare una memoria di parole in memoria di carne; in fondo essere padri e madri è anche intraprendere questo cammino.

Mi risuona sempre nella mente una frase di Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz: «Mio padre, quando fummo catturati, mi chiese scusa per avermi messa al mondo; io, nella disgrazia, ho avuto la fortuna di vivere questa tragedia da figlia». Mi vengono i brividi, soprattutto adesso che sono padre: posso solo immaginare lo smarrimento nel cuore di un genitore, di fronte all’impotenza di proteggere la figlia da un male enorme, per “la sola colpa di esser nati”.

Tante e tante di queste brutture hanno segnato la nostra storia recente, quella dei nostri nonni e bisnonni, in ognuna delle nostre famiglie si nasconde qualche evento legato a quel periodo buio. Oggi per certi versi sembra un incubo lontano, ma se si allarga lo sguardo ci si rende conto che il mondo non è più pacifico, è altrettanto complicato. La sfida delle nuove generazioni sarà quella di non spegnere la luce sul futuro, perché la memoria non è soltanto ricordare gli errori per non ripeterli più (peraltro cosa quasi mai rispettata), ma è soprattutto prendere il buono del passato per renderlo presente.

Non ricordiamo solo il male, ma soprattutto l’amore che ci può spingere verso strade nuove! E così immagino il padre di quella povera ragazza ebrea di nome Liliana, oggi senatrice della nostra Repubblica, a cui lo stesso presidente Mattarella nell’atto di conferirle questa prestigiosa nomina ha detto: «Ho pensato a suo padre...». Spero di essere questo per i miei figli, i miei nipoti, i miei studenti: un presente e un passato buono che possano far diventare memoria di carne e ampiamente superare con il loro futuro.


Roberto Lerda
NP febbraio 2025

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