Maria, la madre di Dio

Pubblicato il 21-12-2021

di Flaminia Morandi

Cosa ci sta dicendo Nostra Signora, in latino Madonna. Madre del Buon Consiglio. Madre Ausiliatrice. Madonna delle Grazie. Sono centinaia i titoli di Maria nati fin dai tempi più antichi dal cuore dei credenti che l'hanno amata e venerata in modo speciale. Nella preghiera hanno fatto esperienza di quello che Maria è, per chi si rivolge a lei: una Mamma che ascolta, che suggerisce la via, che aiuta a sciogliere i nodi della vita, che porta per mano chi crede a vivere e a respirare Cristo.
Ma ogni titolo di Maria sottintende il primo titolo teologico, fondamentale, che le è stato dato al Concilio di Efeso nel 431: Madre di Dio. Intorno a questo titolo, in quell'anno 431, e proprio nel luogo dove forse Maria è vissuta in casa di Giovanni, si è combattuta una lotta senza quartiere tra vescovi. Per Nestorio, patriarca di Costantinopoli, Maria era Christokòs, madre di Cristo, vero uomo e Dio per una speciale adozione divina. Per Cirillo, patriarca di Alessandria, Maria era Theotokòs, madre di Dio, madre della Persona divina che assume la natura umana, le due nature perfettamente unite, distinte e non confuse: Gesù Cristo, Dio come il Padre e lo Spirito Santo.

Apparentemente il dibattito era su Maria, in realtà era sul rapporto tra l'umanità e la divinità di Gesù, tema ancora bollente dopo più di 100 anni dal Concilio di Nicea e 50 dal Concilio di Costantinopoli, le sedi dove era stato definito e ribadito Gesù Cristo vero Dio e vero uomo. Dal Concilio di Efeso Nestorio uscì sconfitto e la sua dottrina condannata con questa formula: «Se qualcuno non confessa che l'Emanuele è Dio nel vero senso della Parola e che perciò la santa vergine è Madre di Dio, perché ha generato secondo la carne il Verbo di Dio che è da Dio, sia anatema».

L'incarnazione non è un avatar. Dio ha preso il nostro corpo, un corpo che può morire. Gesù non è un uomo: è Dio nel corpo e con la sua morte Cristo ha vinto la morte. Il Sì libero di Maria a Dio ha reso feconda la sua verginità, la sua carne è diventata dimora dello Spirito, dice Gregorio di Nissa: chi ha visitato Maria è Dio, Dio stesso. È la Madre di Dio che apre per noi la porta del cielo: se il nostro Sì è vergine, puro da ipocrisie, anche noi possiamo dare carne alla Parola di Dio, diventare presenza di Dio nel mondo.

La preghiera lo sa e contempla quello che la mente non comprende. Come dice un inno antico:
Gli oratori brillanti come pesci son muti per Te, Genitrice di Dio: del tutto incapaci di dire
il modo in cui Vergine e Madre Tu sei.
Ma noi che ammiriamo il mistero cantiamo con fede:
Ave, sacrario d'eterna Sapienza, Ave, tesoro di Sua Provvidenza. Ave, Tu i dotti riveli ignoranti, Ave, Tu ai retori imponi il silenzio…
Ave, ci innalzi da fonda ignoranza,
Ave, per tutti sei faro di scienza… Ave, Tu porto a chi salpa alla Vita.
Ave, Vergine e Sposa!


Flaminia Morandi
NP agosto/settembre 2021

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