Libertà senza prezzo

Pubblicato il 28-04-2025

di Flaminia Morandi

Se avesse messo l’accento sulla libertà invece che sull’obbedienza, la vita della Chiesa sarebbe stata diversa: così il pastore valdese Paolo Ricca, uomo-ponte dell’ecumenismo, in una conferenza sulle 10 Parole che continua a farci riflettere. «Siete stati chiamati a libertà»: il primo dono di Dio all’uomo è la libertà. Il secondo è la legge. È la libertà che detta legge, non il contrario. Le 10 Parole chiamate impropriamente “comandamenti” non sono il guinzaglio della libertà, ma il modo per darle corpo.

Prima Parola, «Non avrai altro Dio…». Libertà di dire No a Dio. Libertà di dirgli Sì. Libertà che Dio ama a tal punto da aver fatto l’uomo libero di essere “disumano”, capace di ferocia come nessun altro animale al mondo. In questa umanità Dio entra per dirci: Non sei ancora umano ma puoi diventarlo. In Gesù. Dio è l’unico che riesce a diventare uomo!

Seconda, «Non ti farai immagine…». Libertà di amare Dio senza immaginarlo. Un Dio immaginato è immaginario, un Dio che non c’è, un’immagine falsa di Dio. Per liberarsene, nella Bibbia ci vogliono sacrifici, sangue, ecatombe di animali fino al grido di Osea: Misericordia voglio, e non sacrifici!

Terza, «Non usare il Nome di Dio invano…». La libertà di amare Dio senza sequestrarlo. Nella Bibbia il Nome può essere letto ma non pronunciato. Se lo leggo, Dio resta fuori di me. Se lo pronuncio, il Nome entra nel mio cervello, me ne impadronisco, lo sequestro. Ma non c’è un “mio” Dio che non sia il “tuo”, un Dio “nostro” che non sia il “vostro” Dio.

Quarta, «Ricordati di santificare le feste». L’idea non è la festa, è il riposo. Riposati! È la libertà di stare con te stesso, chiederti chi sei, cosa ci stai a fare al mondo, dove stai andando. Un giorno su sette pensa perché vivi. Fermati! A questa domanda costitutiva della vita non puoi rispondere correndo, ma solo da fermo.

Quinta, «Onora il padre e la madre». I tuoi genitori ti precedono. Senza di loro non ci saresti. Sono la condizione della tua storia. È la libertà dalla barbarie di negare il passato, non solo quello dei tuoi genitori di sangue ma degli artisti, dei creatori di cultura, di tutta la storia che ti precede, su cui soltanto puoi costruire il futuro.

Sesta, «Non uccidere». La libertà di lasciar cadere le armi dalle mani, di non far del male a ciò che vive, a creature che non hai creato tu. La libertà del rispetto per ciò che è sacro.

Settima, «Non commettere adulterio». Dio ama il matrimonio, è la prima cosa che inventa. Lo protegge come miracolo assoluto di due esseri totalmente diversi che si mettono insieme per un progetto di vita fatto per durare. La libertà di amare senza tradire. La libertà di ammettere il bisogno dell’altro.

Ottava, «Non rubare». La libertà di non essere posseduti, di restare amministratori senza credersi proprietari.

Nona, «Non dire il falso contro il tuo prossimo». La libertà di dire la verità senza fare la spia, cioè senza dir male del prossimo. La verità può uccidere: se può far del male, meglio non dirla, anche se vera.

Decima, «Non concupire…». Come si fa a non desiderare? Siamo pieni di desideri, anche belli. Ma la concupiscenza è un’altra cosa: è la rapina con il pensiero. È l’invidia per i talenti, la salute, la ricchezza, la famiglia dell’altro. Rallegrati per i suoi doni invece. È la libertà di gioire per l’altro.

Non una legge, ma 10 Parole con un unico scopo: la felicità che solo la libertà può dare.


Flaminia Morandi
NP gennaio 2025

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