Libera di incontrare Dio
Pubblicato il 15-02-2025
Dallo scorso mese Rosanna Tabasso risponde a domande che nascono nel cuore di tanti giovani e adulti.
Filippo. Come e quando hai capito chi sei veramente, chi è Rosanna? E principalmente come sei riuscita a capire la tua vocazione?
Ho cominciato a capire chi ero quando mi sono sentita amata da Dio, quando ho sentito che le sue parole pronunciate nei secoli e scritte nel Libro erano anche pronunciate per me: una figlia amata da suo Padre, una creatura fatta a immagine del suo Creatore, ricca di doni da condividere. Ho trovato così la sintesi della mia esistenza. Ma capire che la tua vita, la persona che sei è un dono di Dio non vuol dire ancora essere capaci di riconoscersi e di valorizzarsi. Io mi sono sentita riconosciuta da Lui prima che da me stessa, poi ho imparato a valorizzare i miei doni tramite le persone che mi ha messo vicino ed è nella fraternità che la Parola si è fatta carne anche per me.
Ho iniziato abbastanza presto a interrogarmi sul senso della vita. Avevo più o meno di quattordici anni, cominciavo a pensare come avrei potuto realizzarmi, mi balenavano tanti pensieri. Il pensiero che ricorreva non era tanto qualcosa da fare, era piuttosto un desiderio profondo di stare vicino a quelli che erano più in difficoltà, di far felice qualcuno, di essere a servizio della gente. Non conoscevo direttamente la povertà, ma mi risuonavano dentro i racconti di missionari in Paesi poveri del mondo che incontravo. Ero solo una ragazzina ma sentivo che avrei fatto qualcosa del genere.
Ho continuato a interrogarmi e questo slancio verso i più poveri ha preso anche il volto di Dio, il Dio che si è fatto vicino ai più poveri e cammina con loro, il Dio che si commuove e sta dalla loro parte. Dentro di me si è fatta largo questa chiamata: essere con Dio per questa gente, per stare con lui vicino ai più poveri.
Intorno ai vent'anni avevo preso la mia decisione. Ho fatto le mie esperienze affettive, ma nulla rispondeva nel profondo al desiderio che sentivo, tutto era troppo poco rispetto a quel Tutto per cui volevo spendermi.
Ho cercato, finché ho trovato dove poter esprimere tutto quello che avevo: ho trovato il Sermig e mi sono fermata. Ma prima di fermarmi al Sermig ho scelto Dio.
Proprio in quegli anni ho capito che lui non ci espropria della nostra vita per costringerci a vivere la sua. Dio costruisce con me, così come sono; costruisce attraverso i miei sogni, i miei desideri, le mie capacità, le mie aspirazioni.
Dio costruisce con me la mia storia e la immette nella grande storia della salvezza che è la sua. Quando ho capito questo mi sono sentita veramente amata così come sono e unificata. Ho capito che Dio ti restituisce la parte migliore di te, non ti limita ma ti amplifica. Accogliere la sua volontà non è più sottomettersi, accoglierla è un’esigenza d’amore perché amare è volere il bene dell’altro e Dio, più di ogni altro, vuole il bene. Il mio sì lo porta nella mia vita e ci fa camminare insieme, lui ed io.
Dio fa così con chi lo cerca. Non mi sono mai sentita espropriata della mia personalità, della mia vita: mi sono sentita completata.
Noi abbiamo una mentalità un po' distorta, e pensiamo che Dio ci tolga qualcosa, ci faccia fare cose che noi non vogliamo, e ci porti dove non vogliamo. Ma non è così, quello che tu sei, il buono che tu sei e che tu hai, lui lo completa, lo amplifica, lo dilata, e tu diventi una persona migliore. Non sei più povera, sei più ricca. Questa è un'esperienza che vi auguro di fare, vi auguro di sentire Dio in questo modo diverso, perché tutti da troppo tempo ci difendiamo da Dio, per paura che ci porti via quello che abbiamo e che siamo.
Dio tira fuori il meglio di te, quello che tu neanche sai di avere! Adesso che sono passati un po' di anni posso confermare pienamente quanto dico: è molto di più ciò che ho potuto fare di quanto potevo anche solo immaginare, e quindi gli sono sempre più riconoscente.
Rosanna Tabasso
NP novembre 2025