Lavoro e crescita

Pubblicato il 13-12-2021

di Valentina Turinetto

Nel 1999 il direttore generale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, l'Agenzia specializzata delle Nazioni Unite sui temi del lavoro e della politica sociale, ha presentato una prima definizione di lavoro dignitoso, dichiarando che è obbiettivo primario dell'ONU «garantire che tutti gli uomini e le donne abbiano accesso ad un lavoro produttivo, in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana». Dopo oltre 20 anni, circa la metà della popolazione mondiale vive ancora con meno di due dollari al giorno.

La disoccupazione globale è in crescita.

In molti luoghi, avere un lavoro non garantisce comunque la possibilità di sottrarsi alla povertà. 

Infine, sono ancora 152 milioni i bambini e gli adolescenti vittime di lavoro minorile.

Per questo l'ottavo obiettivo dell'Agenda 2030 ribadisce l'importanza di promuovere politiche orientate allo sviluppo, che supportino le attività produttive, la creazione di posti di lavoro dignitosi, l'imprenditoria, la creatività e l'innovazione. Si propone di garantire un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per donne e uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, e un'equa remunerazione per lavori di equo valore, riducendo la quota di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di studio o formazione. L'ottavo punto dell'Agenda sottolinea anche l'importanza di prendere provvedimenti per sradicare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani e garantire la proibizione ed eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, compreso il reclutamento e l'impiego dei bambini-soldato.

In linea con gli obiettivi dell'Agenda, il 2021 è stato scelto come l'Anno Internazionale per l'eliminazione del lavoro minorile. Istituzioni nazionali e regionali, parti sociali e organizzazioni di varia natura sono incoraggiati a promuovere azioni concrete volte a contribuire all'eliminazione del lavoro minorile. Sul sito dedicato alle iniziative proposte (https://endchildlabour2021.org/act/) si trovano vari esempi che toccano Nord e Sud del mondo: diversi governi stanno istituendo o rafforzando il sistema di coordinamento e monitoraggio dei bambini esposti al lavoro minorile o che sono già coinvolti nel lavoro minorile.

La comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale sta sviluppando un nuovo piano d'azione regionale per l'eliminazione del lavoro minorile; questa azione contribuirà a migliorare la sicurezza umana nella regione sviluppando maggiore consapevolezza, coordinamento e impegno per la protezione di tutte le persone vulnerabili. Varie aziende private e università hanno stilato degli obiettivi da perseguire per proteggere i diritti dei bambini. È auspicabile che queste decine di progetti possano trovare attuazione in breve tempo. Iqbal Masih, il bambino pakistano diventato simbolo della lotta al lavoro minorile, ci ricorda: «Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite».

Solo partendo dalla protezione dei più piccoli si potrà giungere al lavoro dignitoso per tutti, inteso come fonte di dignità personale, stabilità familiare, pace nella comunità, democrazia e crescita economica.

Valentina Turinetto

NP Agosto-Settembre 2021

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