Land grabbing
Pubblicato il 28-12-2020
Secondo I padroni della Terra. Il Rapporto sull’accaparramento della terra 2020: conseguenze su diritti umani, ambiente e migrazioni, ideato e redatto da FOCSIV, 79 milioni di ettari di terra fertile sono stati accaparrati in questi anni da imprese multinazionali, finanza, investitori immobiliari internazionali e Stati a danno delle comunità di contadini locali e dei popoli indigeni. La continua corsa alla terra con nuovi investimenti su grandi appezzamenti per la produzione di monoculture per l’alimentazione umana e animale, di biocarburanti, per piantagioni e il taglio di foreste, per l’estrazione mineraria, per progetti industriali e turistici, per l’urbanizzazione realizzati in modo non sostenibile, escludono le popolazioni indigene, degradano la terra. Soprattutto, fanno perdere biodiversità e contribuiscono al riscaldamento del Pianeta.
Questi due fenomeni creano le condizioni per la mutazione e diffusione dei virus che possono avere come conseguenza le pandemie, come quella attuale del Coronavirus. Per contrastare questo fenomeno occorre adottare strategie di gestione dei rischi, di preparazione alle pandemie e la cooperazione internazionale è indispensabile.
Sono anni che gli organismi aderenti alla Focsiv segnalano a più riprese come in tante parti del mondo vi sia la moltiplicazione di casi di interventi esterni, di governi ed imprese, che cercano di accaparrarsi le risorse essenziali per la vita delle popolazioni. È l’estrattivismo, un termine che sintetizza l'azione del land grabbing, l’accaparramento delle terre, e di alcune operazioni ad esso collegate.
Un termine utilizzato anche da papa Francesco per indicare quelle azioni di governi e aziende multinazionali volte all'estrazione di risorse strategiche per il mercato internazionale, ma anche beni essenziali ed universali come terra ed acqua. Modello economico finanziario che depaupera il pianeta e che conduce alla fame acuta oltre 250 milioni di persone entro la fine dell’anno secondo il WFP. Un modello che più volte abbiamo denunciato e che contrastiamo in tante parti del mondo con il nostro impegno di cooperazione allo sviluppo. FOCSIV insieme a CIDSE, l’alleanza delle ONG cattoliche internazionali per lo sviluppo sostenibile, è impegnata affinché siano introdotte norme e politiche a difesa e per la crescita del potere decisionale delle comunità locali, così da poter vigilare sulle pratiche attuate localmente dai governi e dalle imprese nazionali ed internazionali, a favore di una maggiore responsabilità e trasformazione dei modelli di produzione e consumo che determinano l'estrattivismo e l'accaparramento delle risorse naturali.
Gianfranco Cattai
NP novembre 2020