La vera libertà
Pubblicato il 26-03-2025
Il giorno dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2024, i talebani dell'Afghanistan si sono congratulati con il popolo americano per «non aver consegnato la guida del loro grande Paese a una donna». Una notizia come questa ci può lasciare interdetti. Va bene: Paese che vai abitudini che trovi, ma mi sembra che si può essere feriti da una tale negazione della libertà, del rispetto della persona umana, o dalla cecità difronte a ciò che chiamiamo “i diritti dell’uomo (e della donna)”.
Voglio pensare alla libertà in cui viviamo nel nostro mondo occidentale: certo scegliamo i nostri governanti (apparentemente), scegliamo anche i giornali che compriamo o ciò che vediamo in televisione o sui social, decidiamo come passare una serata e cose del genere, ma siamo veramente liberi? Basta cliccare una parola su un motore di ricerca qualsiasi per essere per giorni e giorni subissati di immagini, inviti, suggerimenti. Si è continuamente spiati e questo dà un senso di grande mancanza di libertà. Tutto ciò non deve abbatterci, ma possiamo comprendere che è necessario trovare la nostra libertà e la nostra capacità di pensare altrove: dentro di noi e nell’incontro reale con chi ci vuole bene.
Questi due ambiti sono da salvare e dobbiamo esserne ben vigilanti. La storia ci insegna che le persone libere sono rimaste libere anche se talvolta non hanno percepito in tempo che cosa stava per accadere. Nessuno può davvero toglierci la vera libertà. I martiri per la fede e anche quelli per le loro convinzioni politiche o sociali ce lo hanno sempre insegnato. Li ammiriamo, ma ne conosciamo pochi. Certe volte dovremmo studiare un po’ di più i nomi delle strade delle nostre città: nomi sconosciuti, ma che talvolta nascondono storie di un immenso coraggio, di un insegnamento morale e spirituale che può fortificare le nostre scelte. Camminare in quelle vie può darci la fierezza con cui si ha il coraggio di battersi per la libertà. L’importante è che sappiamo fare delle vere scelte per essere noi stessi. La libertà non ce la danno, non la si compra e non la si pretende; dobbiamo farla nascere e vivere in noi stessi. La libertà non è lasciare che tutti dicano e facciano ciò che vogliono, non è neanche non saper mettere delle regole: è attenzione a ciò a cui aspirano le persone, saper interpretare i loro veri desideri, aprire strade che conducano a mete solide e interessanti. Allora anche noi potremo sentirci liberi.
Naturalmente la libertà che deve essere cercata non è tanto quella politica o sociale, che non hanno senso se non ci si educa alla libertà interiore, che diventa la vera guida della vita. Abbiamo dentro di noi dei tiranni, dei dittatori che attentano alla nostra libertà e possiamo dire: «Non faccio ciò che voglio e faccio ciò che non voglio», come ha detto san Paolo. Prima di poter lavorare per liberare gli altri o per abbattere le catene che bloccano il cammino di una società, è importante lavorare per liberarsi da ciò che rischia di comandare in noi senza che possiamo fare ciò che davvero desideriamo e che giudichiamo utile a noi e agli altri. C’è una salvezza che parte dal nostro io, che è quella libertà che ci permette di non tener conto gelosamente dell’io per pensare e agire come “noi”, liberati da ciò che è centrato sull’io, l’egoismo. La libertà da noi stessi richiede un lungo lavoro di discernimento e di ascesi, cioè di allenamento anche faticoso, affinché i muscoli degli istinti sappiano operare nel senso in cui noi abbiamo capito esserci il bene, il buono e il bello della nostra e altrui vita.
Cesare Falletti
NP dicembre 2024