La vedova di Sarepta

Pubblicato il 17-04-2021

di Anna Maria Del Prete

1 Re 17, 7-16

 

C'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il Paese ma a nessuna di esse fu mandato Elia se non a una vedova a Sarepta di Sidone (Lc 4,26). Gesù cita la fede della vedova di Sarepta per esprimere tutta la tristezza perché gli abitanti della sua città non hanno riconosciuto in lui il Messia, il Figlio di Dio. La vedova pagana credette alle parole di Elia che le trasmetteva la promessa di Dio di intervenire per salvarla dalla carestia. Gesù conosce la storia sacra e la attualizza fino in fondo. Chi era questa vedova? Una mamma, povera e addolorata, che però può accogliere chi è più povero di lei perché le molte prove vissute le hanno insegnato la ricchezza della gratuità.

È la donna scelta da Dio per aiutare il profeta Elia nel deserto: “Ho dato ordine ad una vedova di sostenerti”. Una scelta paradossale, perché in Sarepta c’erano tante persone facoltose e il Signore sceglie proprio lei, priva di sostegno economico, ferita negli affetti, giunta all’estremo delle sue risorse, per soccorrere un uomo altrettanto povero. Ecco la storia. Elia, assetato e affamato, incontra una donna che raccoglieva la legna e le chiede, inizialmente, «un po’ d’acqua» e poco dopo, scoprendo la sua disponibilità, rincara la domanda: «Un pezzo di pane». La donna non si tira indietro, pur se allo stremo delle forze e delle provviste e alzando lo sguardo al cielo: «Per la vita del Signore tuo Dio» gli offre il nutrimento necessario per sopravvivere. Si trovano così di fronte due poveri: Elia privo di tutto, senza casa, senza meta, senza possibilità di appoggio e la vedova poverissima, vicina alla morte per fame: ha solo un pugno di farina e un po’ d’olio per preparare l’ultimo boccone prima di morire. Elia la esorta ad avere coraggio nella gratuità e a preparare una «piccola focaccia» prima per lui e «poi» per lei e per il figlio, poiché «la farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra».

La donna crede alla promessa e si compie il miracolo: la farina e l’olio non diminuiscono. Il Signore stesso si è preso cura di nutrire la vedova gravata da tante sofferenze. Che non sono finite: il figlio muore. Ed ecco il dono che ricambia a dismisura la generosità di quella madre. Il profeta sale al piano di sopra con il cadavere del bambino e urla al cielo la sua protesta di fronte alla tragedia di quella povera donna generosa. E il bambino viene restituito alla madre. Che ringraziando il profeta conclude: «Ora so che tu sei un uomo di Dio e che la vera parola del Signore è sulla tua bocca». Come in tanti altri episodi, una pagana riconosce il vero Dio.

 

Anna Maria Del Prete

NP gennaio 2021

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