La speranza siamo noi

Pubblicato il 04-05-2023

di Redazione Sermig

Un anno fa la scomparsa di David Sassoli, amico e presidente del Parlamento europeo

«Dicevi che è social buttare giù un muro perché dietro c'è un mondo, che è social accogliere un migrante, perché dietro di lui c'è una comunità. E che la famiglia è più ricca e moderna di un gruppone Facebook». Elisa Anzaldo, conduttrice del Tg1, un anno fa ricordava commossa l’ex collega David Maria Sassoli ai suoi funerali.

Giornalista professionista dal 1986, parlamentare europeo del Partito Democratico per tre mandati consecutivi, presidente del Parlamento europeo dal 2019 fino al giorno della sua morte, l’11 gennaio 2022, Sassoli rimane per tanti un significativo esempio di dirittura morale e acume politico. Il suo sguardo ampio nasceva da un bagaglio personale di uomo cresciuto in un ambiente ricco di cultura e di fede. Le sue figure di riferimento, La Pira, Dossetti, Monnet, Schuman lo indirizzarono nel cammino della realizzazione dell’ideale di pace in Europa da sempre perseguito, per tanti secoli tradito, che fino al 24 febbraio scorso, dopo settant’anni di tregua bellica dalla seconda guerra mondiale in poi, sembrava finalmente sulla via di compimento. Sassoli negli anni del suo mandato al Parlamento europeo lo aveva sostenuto con grande convinzione e fiducia. «Aveva la forza per camminare e stare dalla parte del bene e dei deboli. Sempre spinto a fare un passo in più», conferma padre Francesco Occhetta s.j., politologo e amico di sempre, nella messa delle esequie. «Sceglievi parole pacate e calibrate, le scagliavi come un arciere nel nostro cuore, parole che hanno modellato il nostro Paese e l'Europa, parole che profumano di fraternità».

Un altro amico dai tempi del liceo, il cardinal Matteo Zuppi, lo descrive come «un uomo di parte e anche un uomo di tutti; la sua parte era quella della persona: per lui la politica doveva essere per il bene co-mune. Ecco perché voleva un'Europa unita con i valori fondativi, e ha servito perché le istituzioni funzionassero. Non ideologie ma ideali, non calcoli ma una visione». La visione era quella di un senso di fraternità rinnovata, evocata nel messaggio dell’ultimo Natale: «Abbiamo visto nuovi muri, i nostri confini in alcuni casi sono diventati confini tra morale e immorale, tra umanità e disumanità, muri eretti contro persone che chiedono riparo dal freddo, dalla fame, dalla guerra, dalla povertà … Il periodo del Natale è il periodo della nascita della speranza e la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri ai nostri confini e quando combattiamo contro tutte le ingiustizie». Messaggio che l’amica e collega rilancia come una sfida: «Hai sfondato muri di gomma con la tenacia della tua gentilezza, con l'ostentazione del rispetto che avevi per gli altri, con lo sfinimento del dialogo, la forza della prudenza e la dirompenza della tua mitezza. A noi lasci una caparbia lezione di ottimismo».

«David credeva che la democrazia europea poteva garantire diritti a un numero crescente di persone – ricorda oggi Ursula von der Leyen – ma sapeva anche che la democrazia è fragile e deve essere protetta dai nemici interni ed esterni. Auspico che possiamo trovare il suo stesso coraggio di batterci per i nostri valori, il coraggio di portare avanti le nostre battaglie, il coraggio di volgere sempre lo sguardo al futuro, come ha fatto lui». Questo coraggio è più che mai necessario. Doveroso, verrebbe da dire. Perché «la speranza siamo noi».

Redazione Sermig

NP Febbraio 2023

DISCORSI PER L' ITALIA E PER L'EUROPA

Con la prefazione di Sergio Mattarella vengono pubblicati alcuni discorsi pronunciati da David Sassoli durante la sua presidenza del Parlamento europeo. A partire dal discorso del suo insediamento nel luglio del 2019, fino al messaggio di auguri per il Natale 2021, scritto poco prima che si aggravassero le sue condizioni di salute. Due anni e mezzo di discorsi pronunciati in Italia e in Europa che mostrano la forte carica etica che ha sostenuto il suo impegno politico e la sua azione innovatrice.

 

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