La ritirata

Pubblicato il 16-11-2024

di Michelangelo Dotta

Era già entrato nel mirino dei giornalisti durante il G7 di Borgo Egnazia quando la padrona di casa, Giorgia Meloni, era prontamente andata a recuperarlo sull’erba dell’esibizione della Folgore per riportarlo, quasi assente e sicuramente spaesato, all’interno del gruppo dei grandi, ma l’intero suo staff si era appellato all’effetto del jet lag e il caso pareva risolto.

Erano poi stati i clamorosi scambi di persona, prima Zelensky chiamato Putin all’ultimo vertice Nato e poi la sua vice Kamala Harris appellata nientemeno che Trump a mettere in subbuglio non pochi suoi incrollabili sostenitori, ma l’evidenza si è manifestata in maniera inequivocabile all’intera platea americana e globale durante il dibattito televisivo in diretta con il suo nemico e sfidante alle prossime presidenziali… Joe Biden non ha più i requisiti per sconfiggere l’avversario di sempre e continuare a guidare le sorti della superpotenza americana. Dal faccia a faccia (bisogna ricordare voluto da Biden che ha potuto scegliere tempi, luogo e regole) con il suo sfidante, il presidente è uscito politicamente con le ossa rotte; nel duello organizzato dalla CNN ad Atlanta solo tanta confusione, molte incertezze e pochi contenuti e, nella sacra e impietosa arena televisiva, questi suonano come capi d’accusa più che validi per un verdetto di condanna inappellabile.

Già lo studio televisivo nella sua scarna linearità ricorda in qualche modo un tribunale rovesciato in cui sul banco dei giudici possiamo immaginare le telecamere che inquadrano i due sfidanti, quasi fossero una sorta di imputati costretti a difendersi uno dall’altro, e, sullo sfondo una grande parete divisa da una striscia con la parte alta blu con loghi a nastro della cnn e in quella bassa stelle e strisce in campo rosso.

Donald a sinistra dello schermo e Joe a destra, in piedi, dietro un podio azzurro con microfono e nuovo logo cnn, lievemente convergenti per poter incrociare gli sguardi senza perdere di vista lo spettatore, entrambi in completo scuro e camicia bianca, giacca aperta con cravatta rossa per lo sfidante, chiusa con cravatta blu per il presidente. In televisione tutto appare normale (una finestra aperta sul mondo la definiva qualcuno ai suoi albori), ma oggi, in tv, nulla è mai lasciato al caso e il potere delle telecamere di scavare sul minimo dettaglio di un gesto o di una invisibile smorfia, di uno sguardo o di una impalpabile indecisione delle labbra per poi moltiplicarli ingranditi sullo schermo e gettarli in pasto al pubblico, può spingersi ben oltre la semplice documentazione dei fatti fino a giungere a veri condizionamenti del pensiero e del giudizio.

La televisione condanna, la televisione assolve e i politici che detengono o ambiscono al potere o la posseggono direttamente o la occupano “militarmente”… la storia insegna. Joe Biden si è ritirato dalla corsa alle presidenziali il 21/7/24 con una lettera agli americani.
 

Michelangelo Dotta
NP agosto / settembre 2024

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