La rete di Trieste
Pubblicato il 05-03-2025
«Una sorpresa dello spirito». Così Francesco Russo, vicepresidente del consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, chiama la rete di Trieste: un gruppo in continua -crescita - di amministratori locali di ispirazione - e con formazione - cattolica, che si sono incontrati a Trieste a margine della settimana sociale dei cattolici in Italia lo scorso luglio.
Il progetto informale della rete di Trieste è in continuo sviluppo, con i primi incontri in presenza in arrivo. L'urgenza di costruire questa rete nasce dal bisogno di superare l'isolamento di chi opera nelle amministrazioni pubbliche: «oggi il rischio è quello di trovarsi un po' soli, e quindi la voglia era quella di provare a vedere quanti eravamo e come si poteva costruire una rete, un contenitore ancora più solido che rispondesse a queste esigenze». Per mantenere vivo il dialogo, sono stati organizzati tre incontri territoriali, in programma il 30 novembre a Roma, il 1° dicembre a Napoli e il 14 dicembre a Milano. «L'obiettivo spiega Russo è cominciare a costruire l'ossatura di un'organizzazione magari informale, ma che provi a raccontare le esperienze che stiamo facendo in tutte le province del paese». C'è grande attesa per l'incontro nazionale di gennaio. Russo anticipa l'intenzione «di battezzare nel grande evento di Roma di fine gennaio una mozione da presentare poi contemporaneamente in tutti i 100 capoluoghi di provincia, in tutti gli altri comuni e nelle venti regioni». L'obiettivo è dimostrare la presenza capillare e pervasiva dei cattolici impegnati nelle amministrazioni: «facendolo auspicabilmente nel corso della stessa giornata e dimostrando una presenza dei cattolici che probabilmente è più radicata e più pervasiva sul nostro territorio di quanto oggi sia immaginabile». Con lo spirito conclude - e la metodologia della settimana sociale, lavorando in gruppo e facendo sentire tutti i protagonisti».
Francesco russo rispetto alle associazioni e i movimenti ha detto che possono avere un ruolo decisivo: «insieme a loro e a chi in questi anni ha svolto un lavoro di ricerca e proposta nel sociale vogliamo anche vincere la sfida di rinnovati percorsi di formazione». Quindi un'opportunità per ampliare l'esperienza della "collegialità e comunione", per fare rete e sistema al fine di promuovere la responsabile partecipazione allo sviluppo di una società democratica, ordinata alla realizzazione del bene comune.
Gianfranco Cattai
NP dicembre 2024