La regina di Saba

Pubblicato il 02-06-2021

di Anna Maria Del Prete

Sia benedetto il Signore tuo Dio che si è compiaciuto di te sino a collocarti sul trono di Israele perché il Signore ama Israele in eterno e ti ha stabilito re per esercitare il diritto e la giustizia (1Re10,9). Con queste parole si conclude l'incontro della regina di Saba con il re Salomone. Esse esprimono la fede di una straniera che ha fatto l'esperienza della presenza di Dio in mezzo al suo popolo.

La regina di Saba o del Sud: chi era? Essa regnava a Saba o Scheba: porto meridionale dell'Arabia vicino all'Etiopia; probabilmente il moderno Yemen, famoso per le sue ricchezze: oro, pietre preziose, legni pregiati, incensi e profumi.
La regina, avendo sentito parlare delle magnificenze di Salomone, della sua sapienza e dello splendore del Tempio dedicato al culto dell'unico Dio, volle confrontarsi con tanta grandezza. Partì «con un corteo molto numeroso, con cammelli carichi aromi, d'oro in gande quantità e di pietre preziose» (10,3).
Il corteo fu accolto solennemente a Gerusalemme che, in quel tempo città di pace, accoglieva cordialmente i forestieri che venivano ad ammirare la grandezza del Re.
La regina «si presentò a Salomone e gli parlò di tutto quello che aveva nel cuore. Salomone le chiarì tutto quanto ella diceva, non ci fu parola tanto nascosta al re che egli non potesse spiegarle» (3b). Probabilmente furono enigmi e quesiti volti ad accertare la sapienza tanto celebrata. La gloria e la saggezza di Salomone colpirono la regina – pagana – che «rimase senza respiro» e manifestò al re tutto il suo stupore: «era vero dunque quanto avevo sentito nel mio Paese sul tuo conto e sulla tua sapienza! Io non credevo a quanto si diceva… tu superi la fama che io ne ho udita. Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi servi che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza». Poi proruppe in un inno di lode e benedizione al Signore - Dio di Salomone, che gli aveva donato tanta sapienza e potenza. Un Dio a lei ignoto, che aveva dato al re tutti quei doni, evidentemente, era più grande di tutte le divinità dell'oriente. L'amore di Jahvè per Israele costituì Salomone re per esercitare il diritto e la giustizia, donandogli quel "cuore saggio e intelligente" che egli aveva chiesto (1Re 3,12).
Salomone accolse la regina per alcuni giorni e, come si legge nel testo sacro etiope "Kebra Nagast" il libro della "Gloria del Re", da quell'incontro nacque Menelik il primo degli imperatori etiopi che avrebbe portato in Etiopia l'Arca dell'Alleanza con il favore di Dio (salmo 68 «l'Etiopia tenderà le mani a Dio»).

Secondo alcuni studiosi moderni la storia della regina di Saba sarebbe una leggenda popolare, sorta attorno alla missione di una delegazione commerciale araba al re Salomone o, forse, con maggiore probabilità fu scritta per celebrare le virtù di Salomone, ma è, comunque, importante per sottolineare come la grandezza di Dio si manifesti ai non credenti più che al suo popolo. In ogni caso la storia era ben nota a Gesù che la richiama per condannare la mancanza di fede dei farisei e degli scribi: «Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco qui vi è uno più grande di Salomone» (Mt 12,42).


Anna Maria Del Prete
NP febbraio 2021

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