La libertà asiatica è partecipazione
Pubblicato il 19-06-2025
Quando viaggio in Europa ascolto spesso amici e altre persone che stimo esprimere il loro parere sulla presunta scarsa libertà dei Paesi asiatici. Come residente in Asia e conoscitore della vita e dei costumi asiatici, questo pregiudizio occidentale mi sembra un mucchio di pareri fondati solo su convincimenti occidentali, con una credibilità pari alle chiacchiere da bar; nessuno che citi esperienze vissute in Asia o leggi e costituzioni politiche asiatiche. Molti occidentali citano principi di libertà individuali di godersi la propria vita, senza alcun gusto o attenzione all’essere liberi di prendersi cura della vita degli altri. Se Giorgio Gaber potesse tornare e aggiornare la sua canzone La libertà forse cambierebbe una riga nel testo: «La libertà non è stare sopra un albero […] come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia; che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà». E aggiungerebbe che la libertà fondamentale dell’Occidente non è solo stare sopra un albero ma starci anche con le sue mille striscioline quotidiane di godimento un po’ autistico.
Diverse società asiatiche hanno prospettive diverse sul concetto di libertà come partecipazione, influenzate dai loro specifici fattori legali, culturali e di stili di vita. In particolare, nell'Asia orientale e sud-orientale, si dà priorità all'armonia sociale e al benessere collettivo rispetto alle libertà individuali, nel contesto del contributo all’adempimento dei propri ruoli e responsabilità sociali. La partecipazione ai processi decisionali può essere limitata, ma ci si aspetta che gli individui prendano parte ad attività che promuovano la coesione sociale, lo sviluppo economico e la felicità. Nell'Asia meridionale, c’è un’enfasi maggiore sui diritti e le libertà individuali; il quadro giuridico protegge la libertà di parola, di espressione e di riunione, ma soprattutto per consentire una maggiore partecipazione alla vita politica e sociale.
Oltre ai fattori legali e culturali, anche gli stili di vita giocano un ruolo nel plasmare la comprensione della libertà come partecipazione. In alcune società asiatiche, i ruoli di genere tradizionali possono limitare la partecipazione delle donne alla vita pubblica, mentre in altre, le donne hanno fatto passi da gigante nell'istruzione, nell'occupazione e nella rappresentanza politica, giocando un ruolo più importante di quello degli uomini. Allo stesso modo, lo status socioeconomico può influenzare la capacità di un individuo di partecipare pienamente alla società, poiché coloro che dispongono di risorse limitate possono incontrare barriere nell'accesso all'istruzione, all'assistenza sanitaria e ad altri servizi essenziali.
Sandro Calvani
NP marzo 2025