La lentezza ci salverà
Pubblicato il 25-10-2024
Siamo in mezzo alle bizze delle stagioni che ci sorprendono e ci spiazzano. E ci ritroviamo a coniugare il tran-tran con tutto quanto ci interpella e ci manda in fibrillazione. Intanto, forse è scontato o banale ricordarcelo, ma oggi andiamo tutti di fretta perché tutto è veloce e incalzante. Guai a rallentare! Perdendoci così il gusto di fare le cose con calma, di investire in qualche dose di pazienza, di rispettare le cose belle e semplici della ferialità, trascurando presenze importanti e preziose come quelle degli amici della terza età che inevitabilmente vanno più lenti…
Purtroppo anche solo un rallentamento che frena l’istantaneità dei dispositivi tecnologici ci manda in tilt, con nervosismo a fior di pelle. Certo, il contesto odierno non aiuta a riscrivere questi passi quotidiani disegnandoli con la scansione della misura, dell’autocontrollo, della sensibilità alle piccole cose, dell’avvertenza a quanto sta accadendo d’attorno… Ma è una delle sfide, un po’ criptate, dell’ora presente che ci avviluppa con tutte le sue complicazioni assortite. Eppure ne va della qualità della vita, su cui continuamente plasmarsi, per non trascinarsi dietro pesanti zavorre che illudono di farci accelerare un po’ tutto, ma che, alla resa dei conti, ci disorientano e ci depistano, svuotandoci di consapevolezza, magari di poesia, persino di buonumore. Basterebbe provare a concentrarsi su come si dipana la giornata, sugli incontri che si hanno, sulle situazioni da attraversare, sugli impegni da affrontare, sul dialogo da intessere e, chissà, anche su una qualche tranche di rapido silenzio che aiuta a mettersi o rimettersi a fuoco. Lezioni queste che vanno bene a ogni età. E forse ne abbiamo estremo bisogno, mentre non ci vogliamo pensare un gran ché. Come se la rapidità fosse una seconda pelle o una prepotente identità da non intaccare.
Ne parla su Messaggero dei ragazzi Maddalena Matoso, illustratrice per l’infanzia di fama internazionale originaria di Lisbona, che ha uno stile inconfondibile, semplice e profondo. Ai giovanissimi lancia un messaggio: abbiate momenti di pausa, di silenzio, facendo attenzione ai dettagli, alle cose piccole e lente. Ne vale la pena. In fondo è una ricetta esistenziale alla portata di tutti, in tutte le stagioni, in tutte le condizioni. E se raccogliamo questa “sfida”, ci sentiremo in buona compagnia e faremo una buona strada. Adottando ritmi che non travolgono ma danno respiro, sconfiggendo un accavallarsi di input che lasciano disorientati. La lentezza ci salverà? Beh, non immaginiamola come il toccasana di tutto e di più, ma sicuramente serve, eccome
Corrado Avagnina
NP agosto/settembre '24