La fortezza di Galon

Pubblicato il 03-12-2020

di Agnese Picco

La fortezza Canaanita di Galon, trovata dall’ Israel Antiquities Authority riapre al pubblico. Secondo Saar e Weissbein, gli archeologi che hanno diretto gli scavi, «La fortezza che abbiamo trovato fornisce uno spaccato della realtà geopolitica descritta nel Libro dei Giudici, nel quale cananei, israeliti e filistei si combattono l’un l’altro».

Nella prima metà del XII sec. a.C. infatti, il territorio nel quale sorge la fortezza di Galon, era assoggettato ai faraoni egizi, che governavano sulla popolazione locale dei cananei. Intorno alla metà del secolo, però, nuove popolazioni irruppero nella regione con intenti di conquista: erano i filistei, che si assestarono a est, sulle coste mediterranee, fondando grandi città, e gli israeliti, che invece preferirono le montagne della Giudea, per poi ridiscendere verso la parte centrale del moderno Israele e la zona chiamata West Bank, nella quale si stabilirono in insediamenti non fortificati.

Intanto la pressione filistea sul confine con l’area cananeo-egizia, rappresentato dal fiume Guvrin, si faceva onerosa. Gli egizi decisero così di abbandonare l’area e fare dietro- front. Questo lasciò il campo libero ai filistei che saccheggiarono e distrussero gli insediamenti canaaniti non fortificati, prendendo il controllo della regione.
In questo panorama fortemente instabile si inserisce la fortezza di Galon, risalente alla metà del XII sec. a.C., situata su un’altura che domina il fiume Guvrin, al confine tra lo stato canaanita di Lachish e quello filisteo di Gat. Il sito presenta caratteristiche architettoniche ben note agli archeologici, permettendoci così di inserirlo nella tipologia “casa del governatore”, di influenza egizia.

Si tratta di una cerchia di mura quadrangolare, con quattro torri in corrispondenza degli angoli. L’unica porta di ingresso è stabilizzata da un masso di 3 tonnellate, utilizzato come soglia. All’interno si trovano due cortili pavimentati con lastre litiche: uno quadrangolare, più piccolo, e uno stretto e lungo con una fila di colonne al centro. Ai due lati si aprono le stanze, dentro le quali gli archeologi hanno trovato numerosi frammenti di vasi in stile egizio, alcuni anche dedicati al culto.


Agnese Picco
NP ottobre 2020

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok