La Babele crescente

Pubblicato il 09-01-2022

di Sandro Calvani

Lo studio dei fossili umani ha permesso di stimare che le lingue parlate dagli esseri umani sono comparse circa cinquantamila anni fa, molto prima delle lingue scritte ma dopo la comunicazione attraverso i segnali fatti con il movimento del corpo e i simboli disegnati o scolpiti sulle rocce. L´uso della parola, non solo è segno di intelligenza superiore rispetto agli animali, ma allo stesso tempo ha permesso l´inizio della collaborazione tra gruppi per migliorare la qualità della vita e cominciare esperimenti di organizzazione sociale, che a loro volta hanno favorito l´evoluzione dell´intelligenza umana. In un tempo relativamente breve sono comparse decine di migliaia di lingue, delle quali oltre settemila sono parlate ancora oggi.

Il 75% della popolazione mondiale non conosce una parola di inglese, da molti considerata la lingua più usata a livello internazionale. Il continente asiatico, compreso il Pacifico, ha la maggior parte di lingue parlate, cioè circa 3.560 lingue, il 50,5 % del totale globale. Il continente africano segue con circa 2.000 lingue, il 30%. Le Americhe sono in terza posizione con il 15% e l'Europa è ultima con un piccolo 4%. Il Paese dove vengono parlate più lingue è Papua Nuova Guinea, che da sola ne ha più del doppio di quelle parlate in tutta Europa. È una nazione multilingue, con oltre 840 lingue parlate e anche la lingua dei segni è una lingua ufficiale. In Indonesia si parlano 709 lingue. L´India ha 454 lingue, delle quali 22 sono lingue ufficiali e una di esse, l´hindi è la quarta lingua più parlata al mondo. In Cina 955 milioni di persone parlano altre 300 lingue oltre al mandarino.

Nel nuovo millennio, tra i cosmopoliti, espatriati per lavoro, diplomatici, missionari, uomini d´affari in ogni parte del mondo non è raro trovare chi parla oltre dieci lingue, anche se alcuni lo fanno con un dizionario limitato. Certamente la conoscenza di più lingue aiuta molto a capire bene le differenze tra le culture e un migliaio di religioni, abbandonando cosi il concetto un po' troglodita che ce ne sia una migliore di tutte le altre. Pur avendo a disposizione un patrimonio così immenso di lingue, in nessuna parte del mondo è stato abbandonato l´antichissimo linguaggio del corpo, soprattutto le espressioni del viso, ma anche mille segni fatti con le mani. Di queste differenze altrettanto grandi esistono ben pochi dizionari, che pochissimi conoscono o usano, anche perché per molti segnali del corpo servirebbe un enorme catalogo di brevi video, catalogo che non esiste. La maggior parte delle persone che viaggiano poco e non hanno mai acquisito competenze interculturali usa linguaggi del corpo comuni nel proprio Paese, senza sapere che essi vengono interpretati in modo del tutto diverso in altri Paesi.

Nemmeno l´annuire o lo scrollare la testa per dire sì e no sono comuni a tutto il mondo. Nonostante i segni usati da Facebook, non è divenuto globale nemmeno la mano alzata per salutare né il pollice alzato per approvazione, che hanno significati diversi in culture non occidentali. Anche la numerazione con le dita è molto varia. Se per un occidentale il dito indice alzato significa uno, in altri Paesi significa quattro. Mentre il rischio di vedersi servire quattro birre invece di una può essere divertente, si dovrebbe prestare molta attenzione a tanti gesti che sono innocui o positivi in Occidente e offensivi o sconci in Oriente o in Africa. Gli esperti di semiotica hanno registrato migliaia di movimenti del volto molto diversi in ogni parte del mondo, compresi i sorrisi che significano disgusto e i movimenti delle labbra che significano orrore. Perfino per gli abbracci e per gli inchini esistono dozzine di usanze, regole e modi con significati diversi. Allora, andate per le strade in tutto il mondo, ma gesticolate il meno possibile fin che non conoscete bene gli usi locali.


Sandro Calvani
NP ottobre 2021

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