L'arte di attendere
Pubblicato il 21-12-2024
Che viviamo una vita frenetica è un dato di fatto, su cui probabilmente siamo tutti d’accordo.
L’autunno, con la ripresa delle scuole e di tutte le attività pomeridiane di una famiglia, ci indica a caratteri cubitali che viviamo di corsa. E se per caso ci capita qualche imprevisto che rallenta il nostro planning giornaliero da maratoneta (senza nessuna medaglia come premio finale?), andiamo in crisi perché stiamo perdendo tempo!
Se poi pensiamo a molte altre abitudini oramai consolidate e date per scontate, ci accorgiamo che per molte cose non siamo più in grado di concederci del tempo per attendere: una serie televisiva possiamo guardarla tutta d’un fiato, senza dover aspettare che esca una volta alla settimana in tv; se ci viene voglia di cibo cinese o cibo “spazzatura” troviamo sempre un povero rider che lo porta in pochi minuti; se nostro figlio ritarda da scuola possiamo subito geo-localizzarlo; se non abbiamo un’informazione, il signor Google è pronto a darci qualunque risposta che ci tranquillizza, anche se non sappiamo se sia la risposta corretta.
Ciò che richiede tempo sembra sfuggire al nostro controllo e per questo motivo ci provoca ansia. Lo studio di un’università canadese ha evidenziato che l’umore di una persona peggiora per ogni minuto in più che resta seduta ad aspettare. Stare in attesa sembra toglierci l’opportunità di vivere esperienze positive. Ma siamo proprio sicuri che vivere l’attesa sia negativo? Non potrebbe essere invece un’opportunità da concedersi?
Imparare ad aspettare ci fa bene per più di un motivo e lo dimostrano diversi studi, che evidenziano aspetti relativi all’arte di attendere che possiamo riconoscere come validi, forse “semplicemente” siamo sollecitati a riscoprirli in questo tempo. Prima di tutto, l’attesa per degli imprevisti ci allena alla tolleranza verso sentimenti negativi che emergono di fronte a ritardi o inconvenienti.
Pare infatti che questo allenamento sia essenziale per la nostra salute mentale. Accettare poi di vivere l’incertezza può aumentare la determinazione a perseguire obiettivi ambiziosi. Inoltre, l’attesa ci aiuta a coltivare la pazienza, quindi la capacità di regolare le nostre emozioni davanti a ritardi e frustrazioni. La pazienza può essere un’ottima arma per trovare aspetti positivi negli imprevisti apparentemente negativi. Insomma, ci aiuta a vedere il bicchiere mezzo pieno! Infine, se proviamo a ripensare a qualche idea o qualche fatto capitato proprio in un momento in cui “apparentemente” perdevamo tempo, possiamo convincerci che ogni attimo può essere un’occasione e, se il cuore e la mente rimangono svegli, nessun momento è mai sprecato. Basti pensare a chi, stando ad aspettare un pullman in ritardo, ha magari trovato l’anima gemella!
Valentina Turinetto
NP ottobre 2024