L’alleanza tra democrazia e mindfulness
Pubblicato il 26-02-2025
In ogni parte del mondo, le democrazie, la libertà e il buon governo soffrono un doppio attacco. Il primo è quello dell’infocrazia, il potere della disinformazione senza controllo. La seconda minaccia è quella dei gestori di immense banche dati che giocano dietro le quinte per massimizzare i loro profitti e il loro potere.
Nessun sistema democratico sembra sapersi difendere efficacemente da quell’attacco silenzioso a tenaglia e nemmeno sa spiegarne le caratteristiche ai propri cittadini. Addirittura, alcune parti politiche ne approfittano per giustificare l’autoritarismo come soluzione, cercando di nasconderne la natura antidemocratica.
L’Asia non fa eccezione, ma cerca la sua via originale per difendersi. La formula asiatica, ancora una volta dopo 2500 anni di esperienza, è quella della mindfulness, la massimizzazione quantitativa e qualitativa della consapevolezza. L'auto-consapevolezza e la regolazione emotiva, possono aiutare i cittadini a diventare meno reattivi alla propaganda e alla retorica divisiva, anche grazie a delle app geniali di consultazione a gruppi, se necessario criptate per proteggere la sicurezza di tutti.
Ciò consente una considerazione più ponderata delle informazioni e delle scelte politiche. La consapevolezza inoltre incoraggia l'osservazione senza giudizio, che può aiutare gli individui ad analizzare le informazioni in modo obiettivo e a sviluppare prospettive più sfumate su questioni complesse. Infine la consapevolezza può promuovere il dialogo civile e la compassione che possono facilitare una maggiore comprensione e tolleranza di punti di vista differenti. Ciò può migliorare la comunicazione e la cooperazione all'interno di società molto diverse.
In Bangladesh e in altri Paesi la comunicazione consapevole aiuta a ridurre l'escalation dei conflitti e a promuovere un dialogo costruttivo tra individui e gruppi con opinioni opposte. In alcune città della Thailandia e dell’Indonesia sono cominciate alcune sperimentazioni per rafforzare le istituzioni democratiche e la partecipazione e far emergere i leader più consapevoli, etici e compassionevoli, che possono facilitare una governance più inclusiva e reattiva.
Sandro Calvani
NP dicembre 2024