Introduzione di Maria nel tempio
Pubblicato il 20-10-2024
Un’immagine iconografica che abbiamo già incontrato nei mosaici della basilica di san Salvatore in Chora, l’icona della presentazione, o introduzione, di Maria bambina nel tempio.
La tradizione cristiana ci comunica che la vergine Maria all’età di 3 anni fosse stata offerta al tempio di Gerusalemme da parte dei genitori Anna e Gioacchino, attraverso la consegna al sacerdote di allora, Zaccaria, il marito di Elisabetta. E ci comunica inoltre che, nonostante la tenerissima età, ella fosse già non solo consapevole ma anche consenziente di una scelta così radicale. A significare questo sono le proporzioni di Maria, che, per quanto piccola, è rappresentata come già donna, già con gli abiti della Madre di Dio. Maria è offerta al Signore, e diventa per questo tempo della sua vita modello delle anime consacrate al Signore. Maria viene offerta al tempio, e vivrà in esso per circa 12 anni, cioè fino a quando gli sacerdoti decideranno, per ispirazione divina, di farla sposare a un uomo giusto, sorteggiato tra diversi, secondo l’usanza di quel tempo. Questo uomo sarà Giuseppe. Ma Maria, adesso, il seguito della storia non lo sa ancora.
Il significato di questo episodio è prezioso e misterioso come la vita di Maria, che resta avvolta in un grande silenzio di umiltà. Il tempio è il luogo scelto da Dio stesso per dimorare in mezzo agli uomini. È luogo quindi santo, che custodisce la presenza di Dio. Maria, la Madre predestinata prima dei secoli, la «vergine che partorirà un figlio, l’Emmanuele», viene fatta entrare nel tempio, ha l’accesso al santo dei santi, perché il sacerdote Zaccaria vede in lei la nuova Arca vivente. Il tempo che Maria vivrà nel tempio corrisponde alla preparazione segreta dell’umanità di Cristo. Nella preparazione di colei che diventerà sua madre, che diventerà, essa stessa, tempio del Signore, si prepara l’incarnazione del Verbo, del Figlio di Dio.
Nell’icona c’è ancora un dettaglio: seduta sul gradino più alto – che rappresenta anche il grado più alto che l’anima può raggiungere prima dell’unione con Dio – ella, mentre «tesse il velo del tempio», cioè prepara il suo corpo a ricevere Dio, viene nutrita dall’angelo Gabriele con il pane del cielo, prefigurazione dell’Eucarestia e della piena maturità spirituale che Maria riceve nella contemplazione, nella preghiera e nella vita di segreta intimità con Dio di questi anni.
Guardando questa icona allora ci possiamo fermare a contemplare la vita di Maria, anima di madre bellissima, così abbandonata alla volontà del suo Signore, così totalmente, docilmente, amorevolmente sua, che si è lasciata condurre, preparare e formare direttamente da Lui per dire quel sì meraviglioso che cambierà la storia del mondo e dell’uomo. Quel sì che è riuscita a dire per il grande amore, l’immensa fiducia, la profonda conoscenza che fin da piccola aveva di Dio, un Dio innamorato, pronto a farsi bambino indifeso per venire in mezzo a noi, per venire a cercarci, a farsi vedere, ascoltare, ad amarci, a guarirci, a sopportare anche la nostra incredulità, le offese e le ingratitudini, pur di incontrarci faccia a faccia.
Chiara Dal Corso
NP giugno / luglio 2024