Immigrazione così vince Orban

Pubblicato il 20-01-2025

di Luca Jahier

Pochi mesi fa entrava il vigore il nuovo e controverso Patto europeo su migrazione e asilo, con molti punti discutibili e l’assenza della soluzione strutturale promessa! In pochi mesi siamo già andati ben oltre.

Quindici paesi eu, su iniziativa della Danimarca hanno chiesto «nuove soluzioni per affrontare l'immigrazione irregolare verso l'Europa» menzionando i meccanismi temporanei di emergenza in Ruanda e Niger, dove si trasferiscono i migranti bloccati in Libia e chiedendo di studiare anche il meccanismo di "hub di rimpatrio" in Paesi terzi. Alcuni Stati hanno chiesto di autoescludersi dalle regole europee sulla migrazione e asilo (Olanda e Ungheria). A settembre la Germania ha chiuso tutte le frontiere esterne, seguita da altri Paesi (Austria e Danimarca); il nuovo governo francese ha già assunto una postura molto più restrittiva, quello polacco ha ottenuto la sospensione del diritto di asilo e la Commissione europea assegna il portafoglio immigrazione al "falco" austriaco Brunner.

Nel suo recente intervento di fronte al Parlamento europeo, in cui è stato pesante lo scontro diretto con buona parte dell'emiciclo, Viktor Orban ha gongolato: «Sin dal 2015 tutti mi avete detto che ero un idiota o un demonio per avere questo punto di vista sui migranti. Ma oggi tutte le capitali stanno arrivando sulla mia posizione» e ha confermato che il Consiglio europeo degli affari interni avrebbe avuto all'ordine del giorno la questione degli "hub di rimpatrio". La questione ora non è più solo delle cosiddette destre, anche governi a trazione socialista o di coalizione con verdi e liberali (dentro e fuori l'ue, come Berlino e Londra) vanno ormai nella stessa direzione. La stessa presidente von der Leyen ha nuovamente posto al Consiglio europeo la questione “migrazioni” in termini di rafforzamento del controllo frontiere esterne, di cooperazioni rafforzate nel rimpatrio a ha esplicitamente aperto al “modello Albania”, «soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sui rimpatri».

L'idea già scartata nel 2018 dalla Commissione Juncker, perché ritenuta illegale secondo il diritto comunitario e con un alto rischio di violare il principio di non respingimento, è ora al centro del tavolo. Come han sempre predicato Orban e altri: «Il solo modo per non avere immigrati non richiesti sul suolo patrio è di non farli proprio entrare». Con una aggiunta diabolica: facciamo gli hub nei Paesi balcanici, vincolando l'accelerazione dei negoziati di adesione all'accettazione di tali hub… Ma nei corridoi non sono pochi i diplomatici di tanti Stati a ritenere che si tratti di una ennesima "illusione ottica" perché ci sono milioni di persone che entrano legalmente nell'ue e appena 300mila ingressi "illegali" e due terzi dei richiedenti asilo sono entrati con un visto turistico o temporaneo legale. Dunque una politica oltre i dati di realtà.
Dimenticando che l'ue ha un enorme problema migratorio che sono quelle interne, dall'est verso le regioni più abbienti dell'ovest, e le tendenze demografiche. Un esodo massiccio che affigge da tre decenni i Paesi dell'allargamento, con punte già fino al 30% (Lettonia) a una media per gran parte di essi superiore al 20% (Ungheria in testa) La stessa Eurostat ci dice che, stanti le gravi tendenze demografiche attuali, l'Europa che invecchia con bassa immigrazione scenderebbe a fine secolo dagli attuali 450 milioni a 370/350, mentre con immigrazione moderata potrebbe scendere a soli 420 milioni. Con tutti gli impatti devastanti sul già asfittico mercato del lavoro, gli assetti delle finanze pubbliche, il finanziamento del welfare e il futuro del continente.

Come dice, profeta solitario, Filippo Grandi (unhcr) l'ossessione sui confini non funziona, spesso non rispetta gli obblighi del diritto internazionale e soprattutto non affronta i due grandi nodi del problema: le cause profonde negli Stati di origine (guerre, clima, povertà) e quelle demografiche nei Paesi di destinazione. Su questo l'Europa è in tragico fallimento.


Luca Jahier
NP novembre 2024

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