Il treno per la Maha Kumbh Mela

Pubblicato il 26-08-2022

di Roberto Cristaudo

Un rumore metallico mi sveglia, non riesco subito a decifrare da dove provenga, alzo la testa e mi accorgo che nel corridoio stanno passando per la colazione. L’odore dolciastro del chai, il tipico tè indiano, invade il vagone del treno. Socchiudo gli occhi e la luce mi rivela una scena in bilico tra il sogno e l’esodo.

Nel vagone dove ho passato la notte, durante il viaggio da New Delhi a Allahabad, si è ammassato un considerevole numero di persone. Ieri sera, quando mi sono addormentato, eravamo solo in quattro.
Alzo la macchina fotografica e scatto senza pensare, è tutto perfetto, la luce, gli sguardi e il tempo che pare sospeso. Tutte le persone che si trovano su questo treno hanno una destinazione comune: la Kumbh Mela.

Il grande pellegrinaggio Hindu. Il più grande raduno religioso al mondo, ospita ogni tre anni milioni di persone nei quattro luoghi sacri sui fiumi sacri Gange e Yamuna: Allahabad, Haridwar, Ujjain, Nashik. La scelta della città e la data sono definite in base alla posizione dei pianeti, in particolare di Giove, del Sole e della Luna. Ogni quattro rotazioni, in pratica ogni dodici anni, ad Allahabad si svolge la Maha Kumbh Mela che nel 2013 radunò circa ottanta milioni di persone.

Questo colossale evento religioso trova le sue origini nella mitologia Hindu. Durante una battaglia tra demoni e divinità per la conquista del Kumbh, la brocca che conteneva l’Amrit (il nettare dell’immortalità) quattro gocce del prezioso fluido caddero sulla terra, nelle quattro città che divennero sacre e riconosciute come punti di connessione tra Terra e Cielo. I fedeli giungono da tutto il mondo e il suo effetto è descritto dalle parole dello scrittore Mark Twain, che assistette al Kumbh Mela nel 1895: «È meraviglioso il potere di una simile fede, che fa sì che moltitudini e moltitudini di persone deboli, anziane, giovani, fragili intraprendano senza esitazione né lamentela alcuna un viaggio così incredibile, sopportandone i disagi senza protestare. Lo si fa per amore o per paura: non so quale dei due. Non conta quale sia l’impulso, l’atto che ne risulta supera l’immaginazione, ed è meraviglioso per la nostra gente, noi freddi bianchi».


Roberto Cristaudo
NP aprile 2022

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