Il Salvatore

Pubblicato il 23-05-2023

di Chiara Dal Corso

Di fattura meravigliosa e piccole dimensioni, appena 24 x 19,5 cm, realizzata su doppia tela gessata, questa icona appartiene al gruppo delle cosiddette “Tavolette di Santa Sofia”. 25 opere d’arte, dipinte su entrambi i lati, che compongono uno dei tesori iconografici più raffinati prodotti dalla spiritualità russa di Novgorod nel XV secolo. È un’icona di Cristo Salvatore, rappresentato secondo il modello classico del Pantocrator, ma con delle novità: a mezzobusto, con il libro aperto, la mano destra benedicente, il clavo dell’inviato (“messia”), la tunica rossa (colore del sangue, della vita e della regalità di Cristo) e il manto blu (che rappresenta la divinità, il mistero celeste di Dio), che abbiamo già trovato e riconosciuto in altre icone.

Troviamo tuttavia delle particolarità. Il testo scritto nel libro – che è sempre una citazione del Vangelo, ma cambia da icona a icona – è in cirillico antico e la traduzione è: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11,28), e questo spiega la direzione della mano destra rivolta verso il suo cuore.

La colorazione degli abiti è molto significativa, come in tutte le icone di Novgorod: le luci sono rigide e geometriche, come se gli abiti non fossero di tessuto ma di pietre dure, di cristalli, cioè della materia che in natura più di tutte si lascia attraversare dalla luce e la diffonde, e che, quindi, più si presta a raffigurare il corpo glorioso di Cristo, che ospita in se stesso la luce della grazia e la espande.

Ma le caratteristiche più interessanti le ritroviamo nel volto. Gli occhi hanno delle profonde occhiaie: egli è colui che ci veglia, il nostro custode che non si addormenta (Sal 121, 3-4). Anche qui le luci (anche dei capelli) evidenziano i punti più prominenti, dando la sensazione che la luce venga dall’interno del volto e non da fuori: è la luce divina che gli appartiene. La barba è a ciuffi, come la barba di un ragazzo, di un giovane: Dio è antico e sempre nuovo, sempre giovane. E ancora a ben guardare vediamo che le guance nella parte superiore e il collo sono molto gonfi, mentre la bocca è piccola e socchiusa: Gesù soffia verso di noi, Egli continuamente, attimo dopo attimo, in ogni istante della nostra vita, ci dà lo Spirito, ci dà l’aria per vivere, la vita che anima il nostro corpo, che fa battere il nostro cuore, che fa circolare il sangue nelle nostre vene, che permette alla nostra testa di pensare, alla nostra bocca di comunicare, alle nostre mani di agire…

Un’icona piccola, singolare e unica, che – se la contempliamo in silenzio e ci lasciamo guardare da lei – ci mette in relazione con il Figlio di Dio, che ci ama con l’amore del Padre, che continuamente ci dona lo Spirito, e ci aiuta a entrare nella stanza del nostro cuore dove noi sappiamo che è così, che lui c’è, e dove tutto diventa grazie, ti voglio bene, preghiera.


Chiara Dal Corso
NP febbraio 2023

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