Il ritorno del gladiatore

In primis una buona e una brutta notizia: al momento in cui scrivo il film italiano VERMIGLIO di Maura Delpero, una storia contadina ambientata negli anni ‘40 e premiata alla Mostra del Cinema di Venezia – oltre a essere il film candidato per l’Italia ai prossimi Premi Oscar – sta riscuotendo ottimi risultati al botteghino. Un film non facile e “antispettacolare” ma capace di interessare gli amanti della settima arte che hanno ripreso a frequentare le sale dopo la pausa estiva. Ma l’infausta notizia è che a oggi solo i cinefili sostengono il mercato al momento mancante della fascia del pubblico più generalista: i risultati sono impietosi e attestano un calo complessivo del 50% degli incassi rispetto agli stessi giorni di ottobre 2023.

Come spesso accade le produzioni provano a giocarsi le carte più sicure per il grande pubblico riproponendo nuovi sviluppi di storie che negli anni hanno conquistato gli spettatori. Ecco, quindi, il secondo episodio de IL GLADIATORE. La storia è ambientata circa trenta anni dopo il primo film e vede come protagonista Lucius (il promettente attore Paul Mescal), figlio di Lucilla e nipote di Commodo, salvato proprio da Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe che compare nuovamente in pochi flashback) alla fine del primo film e ora alla ricerca del suo vero padre. Identico il regista, quel Ridley Scott ormai leggendario per filmografia (Blade Runner soprattutto) e con nuovi innesti, tra tutti Denzel Washington e Pedro Pascal. Il trailer del film garantisce un alto livello di spettacolarità: le immagini di Roma antica al suo massimo splendore – con un ovvio focus sul Colosseo attrezzato per una naumachia, combattimento navale simulato (ma solo per l’ambientazione non certo per la violenza) – promettono un gran livello di adrenalina per lo spettatore. Basterà a riportarlo in sala? 


NP Novembre '24
Davide Bracco