Il nostro corpo

Pubblicato il 19-12-2024

di Carlo Degiacomi

Nella scorsa estate olimpica abbiamo sentito polemiche circa i letti di cartone, i menù "equilibrati", il risparmio sul raffrescamento degli alloggi degli atleti e la balneabilità della Senna. Critiche che vanno intese come un attacco all’attenzione all’ambiente in una grande manifestazione mondiale gestita secondo i criteri delle politiche europee ambientali. Prendiamo proprio la Senna: la balneazione era vietata dal 1923. Con gli investimenti è stato possibile costruire un grande bacino di raccolta, trattare meglio le acque reflue, nel serio tentativo di rendere il fiume più pulito e balneabile. Certamente le piogge hanno creato problemi alla balneabilità e il sistema deve essere rodato. Ma l’obiettivo di rendere più accessibile il fiume che attraversa Parigi sarà al centro di altri investimenti e della politica verde, come cercano di fare Berlino con la Sprea e Vienna con il Danubio. Ma c’è chi non vuole che “rifacciamo pace” con la natura, perché non riconosce la cultura profonda che ci appartiene, che lo vogliamo o no. La Laudato si’ di Papa Francesco parla di un pianeta maltrattato e saccheggiato che richiede un cambiamento culturale ecologico. Facciamo parte del mondo e dobbiamo essere responsabili verso la natura. 

Parliamo un po’ di questo. Qual è il seme della speranza? Il ciclo della natura con l’atmosfera, l’idrosfera, la litosfera, la biosfera è dentro di noi come nelle altre creature viventi. Tra i tanti, l’economista divulgatore Jeremy Rifkin ha ripreso gli studi scientifici innovativi che analizzano i flussi del corpo umano. I minerali e i nutrienti, l’acqua, l’ossigeno scorrono di continuo dentro di noi sotto forma di atomi e molecole, stabilendosi nelle nostre cellule e tessuti e organi. Tutti elementi che vengono continuamente sostituiti durante la nostra vita. Pensiamo solo al nostro scheletro che viene quasi interamente sostituito ogni 10 anni. Le cellule che rivestono lo stomaco all’interno vengono sostituite in cinque giorni; il fegato viene ricambiato in intervalli da 200 a 500 giorni. Il nostro corpo è condiviso da altre forme di vita come i batteri, virus, protesti, archaea, funghi. Insomma, la nostra specie non è assolutamente separata dalla natura e dai suoi flussi. Un corpo medio è costituito da circa 30 trilioni di cellule. L’età media di tutte le cellule in un corpo adulto può non essere superiore a 7-10 anni. 

Ci sono cellule che permangono fino alla morte (quelle del sistema nervoso centrale, lo smalto dei denti, le cellule del cristallino), ma tante altre vengono sostituite ripetutamente. Abbiamo pensato a lungo che i nostri organi vitali rimanessero gli stessi per tutta la vita. Ma non è così. Se dalle cellule del corpo si passa alle molecole e atomi il ricambio è ancora più rapido. Il corpo umano è costituito (in peso) per il 65% di ossigeno, per il 18,5% di carbonio, per il 9,5% di idrogeno, per il 3,2% di azoto. Il rimanente è composto di calcio, fosforo, sodio, potassio, zolfo, cloro, magnesio. Ci sono più atomi in un essere umano che stelle nell’universo. Il 90% degli atomi in un anno viene sostituito da altri. Il numero dei batteri presenti nel corpo è lo stesso numero delle cellule umane e la loro massa totale è di circa 0,2 chilogrammi. Abitano in prevalenza nel colon, ma anche nello stomaco, nella pelle, nella saliva, nella mucosa orale e in molte parti del corpo. Sono in gran parte utili per digerire il cibo, per fornire al sistema digerente importanti vitamine (B e K), preparano il sistema immunitario a respingere i patogeni invasori. Il microbioma di questo insieme di microrganismi che ospitiamo rappresenta un secondo genoma che accresce l’attività di quello umano. La comunità biologica costituita da organismi nostri ospiti interagisce con la nostra fisiologia umana. E ancora esistono degli orologi del corpo che si regolano continuamente sui cicli della luce/buio, sull’ alternanza freddo/caldo. Il ritmo cardiaco, i livelli ormonali si adeguano costantemente ai cambiamenti dell’ambiente esterno. Si potrebbe ancora continuare a lungo sul rapporto del nostro corpo umano con il mondo naturale di cui seguiamo i ritmi e i flussi e ci fa riflettere su quanto tempo passiamo della nostra vita in ambienti artificiali. Basta banalmente vedere il risultato su tanti nostri aspetti fisici e psicologici di una passeggiata nel bosco. 

Le conclusioni di tante nuove scoperte scientifiche sono tutte impostate a spiegare che nessuno di noi è un’entità autonoma (un’isola), ma che siamo legati a ogni altre entità vivente e degli elementi/ciclo della natura. Siamo “parenti” del mondo naturale e allora conviene occuparcene molto di più affinché lo si preservi oggi per noi e domani per i nostri discendenti, evitando sabotaggi delle politiche ambientali graduali e sensate proposte dall’Europa.




NP ottobre 2024
Carlo Degiacomi

 

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