Il bello dell'altro

Pubblicato il 08-08-2025

di Michelangelo Dotta

Ho trascorso 7 notti in quattro diversi hotel, 2 a tre stelle, 2 a quattro, tutti dotati di grandi televisori a schermo piatto ai piedi del letto e, come d’abitudine quando viaggio, ogni sera ho dedicato un po’ di tempo alla programmazione televisiva del luogo. Location: Andalusia (Spagna), tipologia del viaggio: turismo, durata: 8 giorni, mezzo: aereo + auto a noleggio suv Kia, Km percorsi: 846. Ma ripartiamo dalla tv, su tutti gli schermi di ultima generazione, la preselezione dei programmi è fissa e i canali attivi sono in media una quarantina e quasi tutti spagnoli, reti straniere satellitari praticamente inesistenti, la rai sempre assente, strano per la Nazione statisticamente più visitata d’Europa, ma è sicuramente una scelta, come quella di selezionare e proporre unicamente canali di svago e puro intrattenimento, quiz, talk show, pacchi e la versione locale dell’Isola delle tentazioni; mai un telegiornale, tragedie, guerre, incidenti, alluvioni, minacce, dazi e disastri ambientali e globali risultano banditi dalla preselezione dei canali con buona pace degli amanti dell’ansia e della lacrima anche in vacanza. A chi non sa rinunciare alla dose quotidiana di brutte notizie elargite nella sua lingua non rimane che il cellulare in roaming e gli italiani, per altro pochi quelli che in questo periodo abbiamo incontrato, sono praticamente gli unici turisti a esibirlo sul tavolo del ristorante o a utilizzarlo a voce alta durante la visita all’Alhambra. Noi siamo ormai assuefatti da tempo all’uso compulsivo del telefonino e, totalmente concentrati sul piccolo schermo, giovani e giovanissimi in testa, ci costruiamo e viviamo in una sorta di realtà parallela che anestetizza e quasi annulla la percezione del mondo che ci circonda. Poi un giorno arrivi in questa meravigliosa porzione di Spagna del sud e viaggiando, lentamente scopri un altro mondo, ti guardi intorno e scopri porzioni di realtà che non corrispondono al tuo vissuto quotidiano in patria e, infine, scopri di stare meglio, vivere meglio. Scopri con stupore e un po’ di invidia che le persone semplicemente sono portate a rispettare le regole e questa propensione trasforma la società in maniera dirompente: le auto passano con il verde e si fermano con il semaforo rosso, i pedoni attraversano sulle strisce, in 846 km di strada non abbiamo incrociato un posto di blocco, non un incidente, mai un autovelox (per noi pura fantasia), nei grandi centri urbani non esistono i vigili, mai visto un militare, sui percorsi autostradali mai un’interruzione per lavori in corso; la pulizia per le strade è ineccepibile e continua, le persone educate e sorridenti, mai visto un’attività con il consueto cartello per la ricerca di personale. Guardandoti intorno non sfugge il fatto che i lavoratori che incontri sono praticamente tutti spagnoli, giovani in testa, disponibili, volenterosi e contenti. Pochissimi gli stranieri impiegati, africani e arabi praticamente assenti. Per strada nessun cellulare che squilla, sui muri del centro nessuna scritta, nessun tipo di vandalismo, nessuna banda di maranza appollaiata sulle panchine dei parchi. Tutte coincidenze? Stento a crederlo, un mondo perfetto? Penso neanche, ma sicuramente un mondo educato, rispettoso degli altri e positivo nel vissuto quotidiano; anni luce dal lamento nazional-italiano. ps. La Spagna ha il pil di gran lunga più alto d’Europa e l’unico governo di sinistra… Coincidenze anche queste? Non credo


Michelangelo Dotta
NP Aprile '25

 

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