Icona della riunione

Pubblicato il 11-12-2014

di Chiara Dal Corso

di Chiara dal Corso - Tra tutte, le icone che raffigurano un abbraccio sono poche. Oltre all’icona della Madre della Tenerezza, c’è quella dell’abbraccio tra Pietro e Paolo, e quella meno conosciuta della deposizione dal titolo “Non piangere su di me, madre”. Ma ce n’è una che si intitola proprio L’abbraccio o Ri-unione tra i santi Gioacchino ed Anna, i genitori di Maria. L’abbraccio è il gesto di diventare uno, di un uomo e di una donna, ma esprime anche il desiderio insito in tutta l’umanità, che tende all’unità.

La tradizione trova la storia di Gioacchino ed Anna nel protovangelo di Giacomo. Gioacchino è uomo ricco e benedetto da Dio, Anna una donna rispettabile della tribù di Giuda, ma dopo venti anni di matrimonio non hanno ancora figli. Gioacchino vive questo come un’umiliazione talmente grande che ad un certo punto abbandona la moglie, ma un angelo parla in sogno ad entrambi e dice loro che devono ri-incontrarsi davanti alle mura di Gerusalemme. La tradizione dice che Anna dopo aver acconsentito, concepisce in grembo, prima di ri-incontrare Gioacchino e abbracciarlo là dove l’angelo aveva indicato.

Dal loro semplice desiderio di nascondere la vergogna, Dio fa qualcosa di meraviglioso! Da loro nasce Maria, la Madre immacolata di Dio. Come Dio può fare qualcosa di straordinario anche partendo dai nostri desideri più umani! Questo abbraccio non esaurisce il suo significato in un incontro e nel concepimento di Maria, ma è figura di tutto il cammino che i due fanno insieme, di una vita spesa in un reciproco dono di sé e di accoglienza. E se è di augurio e benedizione per la famiglia, è anche simbolo di una Chiesa, di un popolo che nel suo cammino verso Dio cerca l’unità, la comunione, il camminare insieme. C’è una geometria di 5 cerchi uguali e uno sull’altro, nella costruzione di questo abbraccio: il cerchio delle aureole, segno della santità. Il cerchio delle mani e del cuore: le mani sono prolungamenti, espressioni del cuore, luogo della coscienza, delle decisioni e della fede.

Il cerchio della misericordia - i due ventri vicini: perché nel mondo biblico il ventre è la sede della misericordia.

Il cerchio delle ginocchia e quello dei piedi: il movimento di entrambi di andare uno verso l’altro. In tutto 5 cerchi, 5 è il numero di Maria, l’Immacolata, la nuova umanità senza peccato.

Inoltre il loro abbraccio è inscritto in un triangolo, segno di un cammino di salvezza che non finisce.

Sotto i loro piedi c’è una predella, che indica la regalità di ciò che le sta sopra, dice che questo incontro, questo avvenimento è sacro, ha a che fare direttamente con Dio! Infatti Gioacchino e Anna sono uniti sulla terra ma il loro amore li porta già nel Cielo, come è vero che nell’amore umano si sperimentano il cielo e la terra.

Le case sullo sfondo rappresentano le loro individualità, le loro storie, caratteri, con i colori che hanno dei significati … sopra c’è un drappo rosso - il colore dello Spirito Santo - che indica che l’incontro avviene “all’interno”, non della casa, ma all’interno della persona, avviene nello spazio che io faccio all’altro in me. Un’icona che parla dell’amore umano, che lo valorizza e ne esprime la sacralità, e l’origine e la natura divina, infatti noi possiamo amare e amarci perché abbiamo sperimentato l’amore di qualcuno verso di noi, abbiamo sperimentato un aspetto della misericordia di Dio per noi.

E più ne facciamo esperienza e ci rendiamo conto di quanto Lui ci ami e più siamo in grado di amare in modo sano e libero, possiamo uscire da noi stessi e andare incontro agli altri.

Uova e colori - Rubrica di NP Aprile 2013

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