Guinea Conakry

Pubblicato il 02-03-2021

di Mauro Palombo

Nessuna ironia, ma solo verità “scientifica”. Sin­tetizzata infatti in que­sto motto dal famoso economista indiano Amartya Sen. E condivisa certo da tanti altri che, prima e dopo di lui, la­vorando sul campo, in Africa come in India, come altrove ovunque, si sono resi conto che sono sempre le donne a fare la differenza nella vita delle fa­miglie e delle comunità. Anche se in genere il loro rango sociale è ancora basso, sono l’elemento realmente re­sponsabile nella comunità, si fanno ca­rico della cura di persone e situazioni, e sono quindi disponibili ad accogliere proposte innovative, e propulsive nel farle loro. Quando poi, come spesso accade, uniscono le loro forze, in un villaggio o in una realtà più ampia, creano stabilmente terreno fertile per passi di crescita umana.
Per chi opera nella promozione di in­terventi di sviluppo è quindi una sag­gia scelta rivolgersi a loro per averle come partner. Per noi, nella Guinea Conakry è il caso dell’Association des Femmes Catholiques della arcidiocesi di Conakry – articolate in 36 comuni­tà -, assistite dalla nostra amica Madre Réné Boiro, che con la sua energia e esperienza le sostiene nell’azione. Per promuovere la condizione e il ruolo delle donne creando consapevolezza, e animando iniziative concrete per inte­grare e dare opportunità; come proget­ti di generazione reddito e formazione professionale, rivolti in specie a ragaz­ze poco scolarizzate, ragazze madri, e a ragazze che hanno vissuto in orfana­trofio. Valendosi anche della gestione di strumenti informatici, e del micro­credito. Una volta di più solidarietà e educazione trasformano delle vite, per permettere a tutti di dare il meglio di sé, anche nella comunità di cui sono parte.

Per sostenere questa azione, assieme agli amici di SOS Sviluppo, un altro grande container è arrivato a Conakry, qualche tempo fa: la pandemia non ha risparmiato neppure questo angolo di Africa, che ha dovuto imporre gravi restrizioni, che come sempre hanno portato sofferenza ai poveri, specie quelli che cercano la sussistenza nei settori informali. Si è dovuto pertanto attendere per poter trasportare il con­tainer dal porto all’arcivescovado, e poi mettere in uso il materiale inviato per le necessità che abbiamo condiviso. Tra cui un due laboratori completi di taglio e cucito, e una ampia aula infor­matica, assieme a parecchio materiale educativo per le scuole.
Alcuni materiali hanno già avventu­rosamente viaggiato (vedere foto) ver­so Ourus, nel nord, dove si lavora da tempo; si tratta di un piccolo impianto fotovoltaico per l’illuminazione e l’am­plificazione della parrocchia, che ne era del tutto priva.

Le iniziative già avviate in preceden­za nel villaggio, principalmente l’in­stallazione di tre mulini per le arachi­di, e diversi tipi di cereali qui coltivati, sono state ben gestite e molto fruttuose per la comunità, che ne è entusiasta. Ragionando assieme sul futuro, è ma­turata l’idea di sperimentare qualcosa di nuovo, l’apicoltura in forma orga­nizzata. Partendo da metodi semplici, per far entrare in un tempo non lungo una nuova pratica, molto interessante come contributo in termini di reddito oltre che di nutrizione, nella vita della gente...

 

Se vuoi aiutarci
Associazione Sermig Re.Te. per lo Sviluppo
IBAN: IT29 P030 6909 6061 0000 0001 481 Banca Intesa SanPaolo

 

Mauro Palombo
NP dicembre 2020

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok