Green made in Italy

Pubblicato il 03-06-2022

di Elisa D’Adamo

Seguendo un servizio sull’Expo di Dubai 2021, la mia attenzione si è focalizzata sui materiali eco-friendly utilizzati nella realizzazione del padiglione Italia, tra cui bucce d’arancia e fondi di caffè per i pavimenti e le passerelle. Queste scelte ecologiche basate su processi di riciclo, mi hanno fatto ricordare il progetto green della casa di moda italiana Ferragamo Ferragamo Orange Fiber Collection, una piccola collezione realizzata con l’esclusivo tessuto Orange Fiber, una nuova fibra dall’aspetto e dal tocco simile alla seta, realizzata con gli scarti degli agrumi.

Un brevetto tutto italiano, partito dalla Sicilia, sviluppatosi a Milano e oggi diventato un protocollo internazionale. Ad Adriana Santanocito e Enrica Arena il merito di aver creduto nei propri sogni: realizzare un tessuto innovativo da ciò che resta a seguito della spremitura delle arance, per ridurre gli sprechi e lavorare all’interno di un’economia circolare.

La maison Ferragamo non è nuova a questa apertura nella scelta dei materiali; fu proprio il suo fondatore Salvatore Ferragamo (foto), a metà degli anni ’30, a utilizzare per primo il sughero, la rafia, la maglia e vari surrogati della pelle per realizzare le suole, le zeppe e gli inserti delle sue iconiche calzature. Erano i tempi bui del fascismo, della crisi delle materie prime e dell’obbligo di un’economia autarchica (cioè l’esclusivo utilizzo di materie prodotte in Italia, come il sughero della nostra Sardegna).

Oggi il motore che ci spinge a creare e innovare è il rispetto dell’ambiente, il tentativo di arginare la piaga dell’inquinamento e del riscaldamento globale. C’è ancora molto da fare, soprattutto a seguito dei risultati alquanto deludenti della recente COP26 di Glasgow, ma è forte la speranza che queste scelte ecologiche nel settore moda e design, raccontate a livello mondiale, possano contribuire a una necessaria inversione di tendenza.

Il prossimo appuntamento con l’esposizione universale sarà a Osaka nel 2025 e speriamo in un’edizione all’insegna della salute di Gaia.


Elisa D'Adamo
NP febbraio 2022

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