Gesù è la via, Gesù è la nostra strada
Pubblicato il 01-10-2017
di Rosanna Tabasso - Il tema del camminare è molto presente nella vita della nostra Fraternità. Anni addietro era camminare a piedi ed era un lungo pellegrinaggio annuale: fatica e silenzio per comprendere i segni dei tempi; incontri con poca o tanta gente in parrocchie, carceri, monasteri, fabbriche o semplicemente lungo la strada… Camminando si sono radicate in noi grandi priorità che ci accompagnano dagli anni ottanta ad oggi: come essere missionari nel mondo e mettere i giovani al primo posto. Da qualche anno a questa parte non è tanto l’andare a piedi che caratterizza il nostro camminare quanto il desiderio che non ci abbandona mai di continuare a progredire, di avanzare, di non fermarci, di andare oltre. Camminare è un’esigenza che ci radica nel Vangelo, la Buona Notizia della salvezza che si diffonde di luogo in luogo, di persona in persona, attraverso le strade di questo mondo fino a raggiungere la pienezza del regno di Dio. Il camminare incontro all’uomo e verso Dio ci radica in Gesù. A Tommaso che gli chiede: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?», Gesù risponde: «Io sono la via, la verità e la vita». È la via che va al Padre: «Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me», ed è fino al Padre che noi vogliamo arrivare attraversando le strade di questo nostro mondo. (cfr. Gv 14,3-7)
Con «Io sono la via, la verità e la vita» Gesù proclama in modo solenne e autorevole che la sua non è una verità che si costruisce a tavolino, ma è lui stesso, la sua persona ad essere via, verità e vita. Ognuno di noi l’ha scoperto nella sua storia personale e insieme l’abbiamo scoperto nella storia della nostra Fraternità. Abbiamo scoperto che Gesù è colui che ha dato la vita ad ognuno di noi personalmente – io lo posso testimoniare nella mia vita – e ce l’ha data come comunità. È questo Gesù che cammina con me e con noi sulla nostra strada e diventa lui stesso strada. Gesù ha la verità perché lui è Verità, ovvero è quell’uomo nuovo che noi tutti cerchiamo e che noi tutti vorremmo diventare. Incontrare Gesù è incontrare una persona che diventa via verso il Padre, che è verità perché vive in pienezza la vera umanità, che è vita, quella vita nuova che desideriamo ricevere. Non abbiamo aderito ad un’idea o a un concetto teorico di verità, abbiamo aderito ad una persona.
Gesù, il Vangelo, la Scrittura diventano così il riferimento costante, lo stampo su cui prendiamo forma e segnano la strada su cui camminiamo. Senza Vangelo, senza Scrittura non avremmo fatto molta strada, non avremmo soprattutto compreso chi siamo veramente. La lettura della Parola ci ha aiutato a fare verità su noi stessi e sulla nostra strada. Senza la pagina di Atti: «Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune » (At 2,42-44), per esempio, non ci sarebbe la nostra Fraternità. Senza la pagina di Isaia: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra» (Is 2,4) non ci sarebbe l’Arsenale. Senza la profezia di Malachia: «Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore: egli convertirà il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri» (Mal 3,23-24a) non ci sarebbero stati gli Appuntamenti Mondiali dei Giovani della Pace. Senza Vangelo non ci sarebbe la “Regola del Sì”, la regola del Sermig… e potremmo continuare. Per ogni realtà che abbiamo vissuto in questi oltre 50 anni c’è almeno un testo biblico che ci ha guidati. Il Vangelo è la trama segreta di tutta la nostra vita, non una vita che ci facciamo da soli, ma una vita che si costruisce giorno dopo giorno con Dio, quasi cogliendo da Dio ciò che ci viene chiesto. Questo è ciò che rende più prezioso l’incontro con la Parola.
Riprendiamo a far scorrere il Vangelo nelle nostre giornate, tra amici, in famiglia per ritrovare in Gesù la nostra via, la verità su di noi, la vita vera che abbiamo bisogno di ricevere e di vivere, ma anche per essere famiglia e per fare comunità.
Rosanna Tabasso Rinascere
QUELLO CHE CONTA
Rubrica di NUOVO PROGETTO