Famigliagile

Pubblicato il 19-07-2022

di Ale & Eva

Tempo di lavoro agile. Per un po’ lo si è chiamato smart. Ma se un lavoro è furbo, c’è anche un lavoro stupido, e non sta bene. Invece agile rende l’idea: dove vuoi, quando vuoi, con chi vuoi… no, in realtà con chi vuoi no: dopo due anni di lavoro agile si sente la mancanza dei colleghi, anche di quelli con cui ogni riunione finiva “a voce alta”. Poi un caffè pacificatore. Il lavoro agile ha cancellato il caffè, sostituito da una lista di riunioni prima impossibili: non c’erano neanche abbastanza sale disponibili! Muri inesistenti, sale virtuali sempre a disposizione, porte sempre aperte. Un linguaggio comune anche con l’estero. Il rischio è di vivere sempre e soltanto immersi nel contesto lavorativo, con tutte le sue tensioni. Se la casa è il luogo del lavoro, rischiamo di riempirla di queste tensioni, che la famiglia poi respira. Cosa fare? Agile deve diventare il cuore, uno spazio da occupare e nutrire soprattutto di pace, alimentato da relazioni positive, da ricostruire e restituire in ogni incontro. Agile può essere lo sguardo orientato sempre verso l’Altro, la Speranza.


Eva & Ale
NP marzo 2022

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