Estate 2021

Pubblicato il 08-12-2021

di Michelangelo Dotta

Nonostante gli assembramenti sulle spiagge, quelle liguri almeno, che conosco e frequento con estrema parsimonia, toccata, tuffo ristoratore lontano dalla battigia gremita e fuga, i serpentoni gomito a gomito nei budelli della riviera e i vari ristoranti strapieni dentro e fuori di un'orda insaziabile di turisti finalmente "liberi", l'atmosfera generale che regna sull'estate 2021, la seconda dell'era Covid, non è rilassata e tanto meno festosa. Se la giornata torrida di ferragosto è stata celebrata nella migliore delle tradizioni, gavettoni, birre e serpentoni umani di bagnanti intenti più a rinfrescarsi che ad applicare il distanziamento sociale, già nel tardo pomeriggio la folla spiaggiata lentamente scemava per scomparire del tutto verso l'ora di cena; calata la notte, l'Aurelia era stranamente quasi deserta, no auto, no moto, neanche l'ombra delle interminabili code del rientro dopo il bagno sole. Complice la serrata obbligatoria delle discoteche e lo stop ai balli di gruppo sulla sabbia rovente, ma non solo per questo, i decibel che salivano dalle spiagge libere e dagli stabilimenti balneari di questa estate rivelavano un'atmosfera del tutto diversa, un vociare molto particolare, festoso ma trattenuto, giochi e schiamazzi di bambini innocenti ma poca voglia di baldoria, da parte degli adulti provati dalla situazione; desiderosi sì di sfogarsi e riprendersi l'estate di un tempo ma costretti a vivere quella presente in una sorta di pausa di sospensione in attesa di tempi migliori.

Quella che inequivocabilmente si legge sui volti è irrequietezza, nervosismo latente, insofferenza travestita da festa. Due anni di pandemia ci hanno tutti trasformati, innanzitutto in animali più domestici anche se non proprio più mansueti, con sogni a corto raggio proprio come i voli aerei che timidamente ricompaiono in cielo, con aspettative a km 0 come le seconde case di famiglia che rinascono a nuova vita sostituendo resort maldiviani ed escursioni in Patagonia. Poi arriva furtivo un messaggio, un invito mirato sui social... e come d'incanto 10.000 giovani occupano un parco/riserva, si sballano di musica, alcol e droghe, saccheggiano il territorio protetto e i negozi, ci lasciano anche un morto e se ne vanno in totale impunità con la benedizione di uno Stato totalmente incapace di fare applicare le regole più banali. Consola prendere atto che appena oltre confine il capo di Stato di una nazione democratica abbia pubblicamente dichiarato che «...la libertà di fare quello che vuoi, non esiste».


Michelangelo Dotta
NP agosto / settembre 2021

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