Dio, perchè?
Pubblicato il 08-09-2011
Le catastrofi naturali la morte la sofferenza il dolore incolpevoli ci interrogano. E la nostra risposta non può limitarsi a diventare a sua volta domanda.
a cura della redazione
Se Dio è veramente Dio, perché non fa niente di fronte al male? Come mettere d’accordo un Padre buono e misericordioso con la sofferenza e le devastazioni del mondo? La domanda sorge spontanea di fronte a catastrofi naturali come quella di Haiti, un Paese già flagellato dalla miseria. Piove sul bagnato, come dice il famoso detto popolare. Nella sua riflessione, dom Luciano aveva iniziato con una frase perentoria: il male nel mondo non può avere una spiegazione razionale. E aveva subito continuato: “Se l’avesse, non sarebbe più tale, perché diventerebbe comprensibile. Siamo come avvolti dalla nebbia che ci impedisce di vedere la luce. Qualcuno potrebbe concludere che il male e il dolore sono talmente scombussolanti che non permettono più di vedere l’amore di Dio, di armonizzare il male evidente con la bontà del Signore. Ma davanti alla sfida del dolore incolpevole è possibile un altro atteggiamento: riconoscere che non si è in grado di capire il perché queste cose succedono, ma non dubitare che Dio ci ama, fare dell’amore di Dio una convinzione così forte e penetrante che non crolla mai. |
È la grande lezione della croce: non solo un mistero della sofferenza, ma anche una luce che illumina il mistero della vita umana quando si presenta la realtà del male. Questa considerazione ci deve far pregare molto, perché non è facile, quando siamo dentro la sofferenza, vedere le cose chiaramente, ma non possiamo non ringraziare il Signore che ci ha donato questa luce con la sua passione. Se consideriamo la vita umana come frutto della solidarietà, della condivisione, della partecipazione, allora possiamo entrare nel mistero del male condividendo con gli altri le situazioni in cui si trovano e farle nostre per amore, come ha fatto Gesù. Davanti a molte situazioni, pur non capendo il perché e il come sono permesse da Dio Padre, sentiamo delle forze che nascono dall’amore nostro verso di Lui e ci affidiamo alle sue mani. È complicato, ma è pur vero che è la prova più bella dell’amicizia: fidarsi e affidarsi alla presenza dell’amato”. |
Domenica scorsa Ernesto durante la trasmissione su Rai 2, interpellato dai conduttori, a sua volta ha fatto questa considerazione: Noi siamo i custodi gli uni degli altri, noi abbiamo la possibilità di costruire case che non si sbriciolano con un terremoto, noi abbiamo la possibilità di eliminare la fame nel mondo che ogni giorno – ogni giorno! – causa 30.000 morti, in un anno molte, molte più volte delle vittime causate dal terremoto di Haiti. Adesso i bambini di Haiti fanno tanta pena, ma ai bambini che ogni giorno muoiono di fame, a migliaia a migliaia, chi ci pensa? |
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