Cristiani per la pace

Pubblicato il 24-06-2025

di Gianfranco Cattai

In questo periodo spesso ci viene da chiederci se facciamo a sufficienza per la pace. Se la pace è una nostra preoccupazione. Se come ha detto il presidente Mattarella all’Università di Aix-Marseille: la pace non è un dono gratuito della storia, statisti e popoli per conseguirla devono dispiegarvi il loro impegno, la pace occorre volerla, costruirla, custodirla, anche con la paziente messa in campo di misure di fiducia.

Personalmente penso che sono molte le iniziative promosse dalla base, ma dovrebbero diventare più strutturali. È questo un modo per valorizzarle, per farle fruire dalle comunità. Ovviamente dovrebbero essere sostenute anche dalla chiesa-istituzione. Provo a citare due esempi.

Il primo. Il caso Dudal Jam, il centro per la pace del Burkina Faso. Nato nel 2008 dall’esperienza dell’Union Fraternelle des Croyants che a sua volta nasce nel 1969, e vede il dialogo tra la comunità protestante, quella musulmana e quella cattolica, per creare un’opportunità di educazione alla pace, al dialogo interculturale e interreligioso per i giovani africani ed europei. Alcuni comuni piemontesi vi hanno aderito (Piossasco, Orbassano, Avigliana, Villarbasse, Roletto, Pinerolo) e coinvolto i propri giovani. Questa esperienza sarebbe potuta diventare – e forse potrebbe ancora diventare – un Erasmus della pace. Un’opportunità aperta e ovviamente sostenuta dalla comunità cristiana ma anche dalla chiesa e perché no dall’Unione Europea.

Il secondo esempio. Il ministero della Pace. L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII APG 23 fondata nel 1968 da don Oreste Benzi, che sin dagli anni Novanta ha avviato uno straordinario progetto per la Pace chiedendo la costituzione di un apposito Ministero. Per la realizzazione di tale obiettivo, fin dal 2017 la Comunità APG23 ha intessuto, grazie alla comunione di intenti, una “rete” con oltre 20 associazioni ed enti e ha instaurato molte relazioni di livello nazionale e internazionale. Ma non basta poiché è ormai tempo che, nel respiro di una nuova primavera, germoglino anche fiori e frutti della pace a vantaggio del bene comune. Per questo si è ritenuto di lavorare come Comunità APG23, Retinopera e Tavolo del Terzo settore della Fondazione Fratelli Tutti nell’intento di raggiungere al più presto il traguardo di creare un organismo capace di indirizzare l’architettura dell’attuale impianto istituzionale verso un nuovo orizzonte di pace.


NP Marzo 2025
Gianfranco Cattai

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