Connessioni
Pubblicato il 21-11-2024
NEL FUTURO PROSSIMO, IL NOSTRO BENESSERE, LA NOSTRA SALUTE E, SOPRATTUTTO, LA SOPRAVVIVENZA DEL PIANETA DIPENDERANNO IN GRAN PARTE DAL MODO IN CUI CAMBIEREMO LE NOSTRE ABITUDINI, i nostri stili di vita e da come sapremo gestire la nostra presenza nelle città che abitiamo.
Vivere in armonia con la natura e con l'ambiente che ci circonda significa considerarsi una parte essenziale del sistema. Significa capire che siamo soggetti agli stessi principi fondamentali che regolano l'evoluzione delle altre specie.
La nostra sopravvivenza dipende anche da esse. Integrare sempre di più la nostra vita con quella degli animali e delle piante, oltre a valorizzare gli spazi pubblici come luoghi di aggregazione sociale, significa diventare cittadini di un ecosistema più ampio. Questa nuova consapevolezza rappresenta la grande prospettiva, opportunità e sfida impostaci dal cambiamento climatico già in atto. Dobbiamo cercare una nuova connessione con la natura, ma anche con l'ambiente urbano che ci circonda.
La parola “connessione" è spesso abusata quando parliamo di social network e tecnologia, ma la sua essenza antica e profonda è legata all'animo umano. È sia un bisogno che una qualità, tra le più preziose che ci portiamo dietro da sempre. Amicizia, scambio, intesa e unione sono tutte manifestazioni della connessione che si crea tra le persone e le loro idee, permettendoci di vivere in modo pieno e consapevole.
L'uomo cerca le connessioni perché sono fondamentali per la sua evoluzione, e le connessioni cercano l'uomo per generarsi e rafforzarsi. Le connessioni esistono anche quando non sono visibili. Le azioni e le reazioni sono il risultato di collegamenti che avvengono spontaneamente attraverso una pianificazione. Anche in questo, la natura può esserci maestra, poiché in natura tutto è interconnesso. Ciò significa che un piccolo cambiamento in una parte del sistema avrà ripercussioni a medio-lungo termine su altre parti, indipendentemente dalla nostra volontà o dal nostro coinvolgimento.
ll cambiamento climatico ne è la prova tangibile.
In un periodo storico caratterizzato da una crescente instabilità climatica, gli studi del professor Stefano Mancuso sulle piante offrono un contributo significativo alla concezione di una nuova visione delle nostre città.
Tutto parte da un percorso di consapevolezza riguardo alla nostra intrinseca dipendenza dalle piante e all'importanza di integrare armoniosamente la loro presenza nelle nostre vite il prima possibile. L'imprevedibilità dei nuovi fenomeni climatici rende evidente la nostra vulnerabilità e ci trasforma in vittime di un ecosistema urbano ormai obsoleto e insostenibile. Tuttavia, se la vita è in perenne cambiamento, siamo dì fronte a una grande opportunità: risanare il nostro habitat cittadino e ritornare a vivere immersi nella natura, guardando avanti verso il futuro. In questo modo, possiamo mantenere i benefici delle connessioni umane derivanti dalla vicinanza delle persone, riconsiderando alcune delle nostre azioni e scelte quotidiane. Queste piccole modifiche, nel medio e lungo termine, possono trasformare in maniera impercettibile ma importante la struttura dei nostri territori urbani. Ognuno di noi nelle proprie azioni quotidiane può fare la differenza.
Ogni gesto, anche quello che ci sembra più insignificante può aiutare a salvare il mondo. Da questi piccoli cambiamenti può dipendere la nostra sopravvivenza e la possibilità di consegnare alle nuove generazioni un pianeta migliore.
Non dimentichiamolo.
Roberto Cristaudo
NP agosto/settembre 2024