Base

Pubblicato il 27-12-2024

di Fabio Arduini

Alla speranza serve una base. Serve qualcosa che sia ben piantato perchè rimanga stabile. Che parola fondamentale, la base. Letteralmente, dato che sta in basso, e fa da supporto a tutto il resto. Siamo abituati così con lei, la solida base, che silenziosamente fa quel lavoro lì, senza aspettarsi le luci della ribalta. La conosciamo anche circondata da quell’aurea modesta ma sicura di chi sotto sotto sa bene di essere uno dei pezzi principali delle scuole di ogni ordine, grado, e secolo. In geometria è protagonista! Ma curiosamente la sua etimologia rovescia il punto di vista con cui ci sembra di avvicinarci a lei. La parola base proviene dritta dritta da un verbo greco, “baino”, che a dire il vero proprio la fissità non la conosce. Infatti, questo verbo è tutto incentrato sul concetto di muovere, andare, e, al massimo, far partire il movimento. Altro che stabilità! Però torniamo alla geometria. Quella classica, evergreen, di quando i geometri parlavano in greco. La soluzione ce la regala proprio il tetragono Euclide che senza scomporsi ripete, per l’ennesima volta: una linea è formata da punti... ecco, il punto. Per guardare alla base della speranza dobbiamo cercare i mattoni che la formano, o le persone che fanno una comunità. E dal dizionario spunta l’ultimo significato, molto specifico, di quel verbaccio greco: stare saldo.


Fabio Arduini
NP Ottobre '24

 

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