Aecofaba

Pubblicato il 28-05-2021

di Chiara Vitali

Francia, anni Trenta del Novecento. Yves è il figlio del presidente di un sindacato di agricoltori francesi. Ha appena concluso le scuole di primo grado e non sa se continuare a studiare. Suo padre lo sprona a procedere, ma il ragazzo ha il sogno di rimanere nei campi di famiglia. Le scuole tradizionali non vanno bene: tutte, pubbliche e private, obbligherebbero Yves a lasciare le sue terre. Eppure, per diventare buoni agricoltori, una formazione specifica ci vuole. La soluzione arriva da padre Abbé Granerau, sacerdote di riferimento del territorio. Padre Granerau si propone di curare direttamente l'educazione di Yves, ma a precise condizioni: altri studenti avrebbero affiancato il giovane e i genitori sarebbero stati co-responsabili della sua educazione. Nasce così, quasi per caso, la "pedagogia dell'alternanza": la scuola si fa per alcune settimane sui banchi e per altre a casa, nei villaggi di origine e sotto la supervisione degli adulti locali. I giovani diventano così un patrimonio: sono moltiplicatori di conoscenze preziose per tutto il territorio. Il metodo di padre Granerau verrà rinominato "Maison Familial Rurale". Un modello vincente: nei successivi ottanta anni, le scuole agricole a pedagogia alternata vengono esportate in più di 40 Paesi. Tra questi, il Brasile. Negli anni Settanta padre Aldo Lucchetta, missionario italiano, porta le scuole EFA (Escola Família Agrícola) nello Stato della Bahia e, in particolare, nella regione del Sertão, la zona più settentrionale, segnata da grande aridità e da povertà diffusa. La pedagogia alternata rispetta due dei suoi motti preferiti: a caneta e a enxada (la penna e la zappa); e il computer ed il trattore. Le scuole si moltiplicano, tanto da doverle riunire sotto un'unica, grande associazione di riferimento: l'AECOFABA. Oggi nella Bahia si contano 20 scuole, 120 insegnanti, 220 studenti e 17.000 ex-studenti. Scuole tecniche, ma solo in parte: al centro è la formazione della persona e della sua coscienza di cittadino con precisi diritti e doveri. Un circolo virtuoso particolarmente generativo a cui il Sermig partecipa attivamente dal 1988.


Chiara Vitali
NP gennaio 2021

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