A volte ritornano

Pubblicato il 10-03-2025

di Davide Bracco

A mio ardire uno dei saggi più interessanti degli ultimi anni è stato Vampyr di Francesco Paolo de Ceglia, uscito nel 2023 per la sezione “Storia” della prestigiosa casa editrice Einaudi.

Il volume è una rigorosa e approfondita ricerca scientifica alla scoperta delle origini del mito del vampiro. Comparve ai primi del ‘700 nell’Europa centrorientale – come dichiaravano i giornali dell’epoca (le fake news non sono invenzione moderna…) – per calarsi quasi subito nel mito letterario e, dopo quasi un secolo e mezzo di incubazione, diede forma alla figura di Dracula. Risalendo il corso del tempo, il libro indaga le origini europee della credenza nei vampiri, della quale gli eventi del XVIII secolo furono solo una tardiva manifestazione.

Si potrebbe obiettare che quindi il libro è una storia di oggetti mai esistiti, ma a ben vedere questo vale anche per tanti personaggi immaginati dalla fantasia di grandi scrittori come Shakespeare o Molière: Amleto e Arpagone sono sì personaggi inventati ma più “reali del reale” per come incarnano le tante sfumature dell’animo umano.
E i vampiri non sfuggono a questa interpretazione nel presentarci con la propria esistenza le figure di eros e thanatos e le nostre inquietudini conseguenti. Come chiosa il saggio: «Io posso non credere nei vampiri, ma loro credono in me. E sono perfettamente in grado di rivelare chi io sia».

Il cinema, l’arte più capace per la sua natura di far emergere sullo schermo i nostri fantasmi più intimi, non si è mai fatto sfuggire un’occasione così invitante quale quella di mettere in scena il Dracula dal romanzo di Bram Stoker del 1897. Registi di fama come Francis Ford Coppola, Werner Herzog si sono negli anni cimentati nelle loro personali versioni del primo film vampiresco, il Vampyr muto del regista tedesco Friedrich Wilhelm Murnau del 1922.

A questo compito si è dedicato il regista Robert Eggers, uno dei migliori interpreti della tradizione gotica cinematografica (il primo film The witch è del 2015 al quale sono seguiti altri due capaci di bene impressionare la critica): Nosferatu è stato girato nei luoghi della tradizione (tra Transilvania e Repubblica Ceca) con Willem Dafoe, Bill Skarsgrad e Lily Rose Depp (la figlia di Johnny) e appare molto vicino all’iconografia classica e alle atmosfere originali. Si preannuncia una serata diversa per le prossime festività.


Davide Bracco
NP dicembre 2024

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