Ucraina, ultima frontiera a est

Pubblicato il 05-07-2022

di Paolo Siccardi

Alle ore 5 locali del 24 febbraio le Forze armate della Russia hanno oltrepassato i confini con l’Ucraina andando a rafforzare le repubbliche separatiste popolari di Luhans’k e Donec’k nella regione del Donbass che sono state riconosciute da Mosca il 21 febbraio scorso. Con l’inizio dell’invasione in Ucraina, il presidente Putin ha dato inizio alla conquista dei territori reclamati dalla Russia. La penetrazione nei confini ucraini è stata preceduta da bombardamenti contro le basi aeree e i sistemi terra-aria di Kiev.

La guerra in Donbass è una storia che comincia otto anni fa. Nel febbraio del 2014 il presidente Janukovyč, appoggiato dal governo russo, fu costretto a fuggire in Russia dopo le rivolte di piazza Maidan a Kiev. Nell’aprile dello stesso anno l’enclave russofone di Donetsk e Lugansk, sostenute dalla Russia, si proclamano indipendenti, seguendo le orme della Crimea e dando così inizio alla guerra del Donbass.
Un conflitto combattuto casa per casa, nei ripari ricavati negli scantinati, nei rifugi assediati dall'artiglieria, il fango e il gelo. Uno stillicidio di morti che non ha risparmiato neanche i civili, di entrambe le parti.
È stata per otto lunghi anni una guerra silenziosa e sconosciuta che si consumava lentamente al centro dell’Europa lontana dai riflettori dei media dove sono morte più di diecimila persone con due milioni di sfollati interni. Oggi il conflitto si è allargato e non è solo più limitato al Donbass. L’Europa si sveglia dopo una lunga pandemia, con una guerra in casa e cinquecentomila profughi che premono alle frontiere della Polonia e Romania, con bombe che cadono a grappoli sulla capitale Kiev e su altre città ucraine da Karkiv a Mariupol senza risparmiare i civili.

Nello scacchiere geopolitico si può solo presupporre che questa mossa dell’invasione a uno Stato sovrano sia un piano del Cremlino per demilitarizzare l’Ucraina (diventato Stato cuscinetto troppo vicino all’Europa dopo l’entrata nel 1998 nel Patto Atlantico (Nato) di tutti quei Paesi dell’ex-Unione Sovietica che sono confinanti con la “Grande Russia”); l'altro obiettivo è destituire con ogni mezzo l’attuale presidente Zelensky instaurando un governo “amico”, e annettendosi la città di Mariupol, corridoio obbligato per truppe e merci di Mosca verso la Crimea già auto proclamata indipendente nel 2014, oltre alle altre due repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk. Quello che succederà nel futuro dell’Ucraina al tavolo delle trattative diplomatiche non è ancora stato scritto in questa nuova pagina della storia, ma la pace si può solo fare smettendo di sparare.

Foto e testi di Paolo Siccardi
Le immagini in Ucraina di questo servizio sono state scattate nel 2014
NP marzo 2022

Villaggio di Zaitsevo nel Punto Zero della Buffer Zone, cappellano dell'esercito ucraino
 

Ucraina, Donbass, sulla strada statale MO3 che collega la città di MYRONIVS'KYI linea del fronte con Debaltseve in mano ai separatisti del Donbass
 

Sulla strada statale MO3 che collega la città di Myronivs'kyi linea del fronte con Debaltseve in mano ai separatisti del Donbass
 

Ucraina, 128° Brigata volontari dell'esercito ucraino in prima linea sul fronte di Debaltseve nel Donbass
 

Ucraina, villaggio di Zaitsevo nel Punto Zero della Buffer-zone
 

La comunità ucraina manifesta nelle piazze italiane dopo l'invasione del 24 febbraio 2022
 

Fronte di Zenit nel Donbass
 

Ucraina, Donbass, sulla strda statale MO3 che collega la città di Myronivs'kyi linea del fronte con Debaltseve in mano ai separatisti del Donbass. Volontari arruolati nella Guardia Nazionale dell'esercito ucraino
 

Alcune immagini religiose nelle trincee sul front-line di Marinka
 

Posto di controllo al corridoio di Marinka per il DNR
 

 

Ucraina, Donbass, sulla strda statale MO3 che collega la città di Myronivs'kyi linea del fronte con Debaltseve in mano ai separatisti del Donbass. Volontari arruolati nella Guardia Nazionale dell'esercito ucraino
 

Ucraina, ricordo dei martiri morti per la rivoluzione di Maidan in Piazza San Michele a Kiev
 

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