Tasse... alimentari

Pubblicato il 22-10-2020

di Agnese Picco

Recenti scavi condotti nel quartiere gerosolimitano di Arnona dagli archeologi dell’Israel Antiquity Authority hanno portato alla luce una struttura eccezionale, deputata all’immagazzinamento delle tasse, versate sotto forma di derrate alimentari.

L’edificio risale al periodo dei re giudei Ezechia e Manasse, tra VIII-VII sec. a.C, in quella che viene chiamata l’epoca del Primo Tempio. Al suo interno sono stati trovati 120 bolli lasciati dai sigilli reali su anfore e altri contenitori ceramici, che contenevano al loro interno soprattutto vino e olio, versati come tributi. I sigilli riportano la scritta “LMLK” in lettere ebraiche, a significare “LamMe- LeKh”, appartenente al re.

Il complesso si trova circa tre km al di fuori della città antica e «dominava grandi appezzamenti agricoli e frutteti di ulivi e viti con strutture industriali per la lavorazione», dicono gli archeologi Neri Sapire Nathan-Ben Ari, responsabili degli scavi. Studiando i bolli appartenenti allo stesso periodo presenti nel regno di Giuda, gli archeologi hanno potuto confermare la ricorrenza di alcuni nomi. Si ipotizza che possa trattarsi di funzionari locali, responsabili di specifiche aree amministrative, oppure di individui facoltosi, proprietari di vasti latifondi terrieri, che possedevano sigilli propri. Rimane però un mistero: il sito di Arnona appartiene ad un periodo nel quale, secondo la Bibbia, ci furono sconvolgimenti tumultuosi, compreso il tentativo di invasione da parte dell’impero assiro, durante il regno di Ezechia. La sequenza dei bolli ritrovati però evidenzia come la raccolta delle tasse continuò indisturbata anche in questi periodi.

Inoltre il sito è rimasto attivo anche dopo la conquista assira della regione e anche, sebbene con una piccola fase di abbandono, dopo l’esilio babilonese del 586 a.C. Gli archeologi ipotizzano che i sigilli appartenenti al regno di Giuda continuarono ad essere usati anche sotto il dominio assiro e i seguenti regni babilonese, persiano e tolemaico.
Alla fine della sua vita, parte del sito fu ricoperto da pietre di selce, per formare una collina artificiale alta 20 metri. Queste colline sono visibili anche in altri siti appartenenti al regno di Giuda, ma la loro funzione rimane ignota.


Agnese Picco
NP agosto - settembre 2020

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