Sabato a mezzanotte

Pubblicato il 01-04-2022

di Flaminia Morandi

Anche nell'unione carnale? Sicuro, la santità passa anche da lì, si legge nell'Iggeret ha-qodeš, Lettera sulla santità, un testo mistico ebraico spagnolo forse del XIV secolo. Il ragionamento è semplice: attraverso la legge Israele è reso simile al Creatore. Non c'è aspetto della vita che non sia incluso nella sua osservanza. Il sesso? Ci sono cinque vie per santificarlo. La prima: aver presente l'essenza dell'unione carnale, che non ha niente di scabroso o brutto, anzi, quando avviene nel modo giusto la Bibbia la chiama “conoscenza”. Se moglie e marito si congiungono in santità, la Šekinah è in mezzo a loro, è nel segreto di iš, uomo e di iššah, donna. Nella loro unione diventano soci del Santo, Benedetto sia, nell'Opera della creazione. La seconda via: il “quando” dell'unione carnale. Quando si può infondere energia nell'altro senza perdere la propria, cioè “di sera di šabbat in sera di šabbat”, perché šabbat, il sabato, è il fondamento del mondo: non leggiamo in Esodo 31, 17, «il settimo giorno si riposò e si rianimò»? Dunque, il momento non è nei sei giorni feriali “corporei”, ma nel giorno in cui tutto è riposo, il mondo delle anime superiori. A che ora? Di sera, anzi, nella seconda metà della notte, quando il corpo si è acquietato «dopo il ribollire del pasto… il sangue depurato, gli enzimi sono tornati nella sede naturale, i fondamenti del corpo sono di nuovo nel loro ordine giusto». La terza via riguarda la qualità del cibo, che deve essere “limpido, pulito e puro”. Niente cibi come grassi e sangue, “che ostruiscono il cuore e inducono alla protervia”, niente animali impuri che “occludono le vie dell'intelligenza”. La quantità del cibo è altrettanto importante: piccole dosi, ben triturate e digerite. La quarta via è l'intenzione: l'immaginazione e i pensieri durante l'amplesso. Il riferimento è alla storia dei ramoscelli di pioppo, mandorlo e platano che Giacobbe tiene davanti al gregge in calore per far concepire agnelli striati, chiazzati e macchiati. I pensieri di trasgressione sono più gravi della trasgressione, riflette il mistico castigliano. Conviene che il marito faccia rilassare la moglie, la metta di buon animo, la assista con parole gioiose, perché il pensiero rende impuro il contatto, introduce un elemento estraneo che scaccia la Šekinah. La quinta via è l'atto stesso: mai per violenza, mai contro la volontà di lei, perché il fondamento dell'atto in Dio è il mutuo accordo, è l'armonia tra i due. Mai che l'uomo abbia fretta, piuttosto abbia cura di disporre la donna “per la via dell'amore e del desiderio, di modo che ella fecondi per prima”. Si credeva infatti che il piacere coincidesse con la fecondazione.

Il senso profondo dei consigli dell'Iggeret ha-qodes fiorisce nel pensiero di due mistici ortodossi del XX secolo, uno francese e l'altro greco. Diceva Olivier Clement: l'uomo e la donna diventano degni del linguaggio forte del sesso solo scoprendo e servendo l'alterità dell'altro, quello che la Bibbia definisce “conoscenza”. E il patriarca Atenagora: ogni coppia è come la prima coppia, Adamo ed Eva nel Paradiso, ma nel nuovo Adamo, Cristo, unito per sempre all'umanità. Così l'amore non sarà più struggente nostalgia per il paradiso perduto, ma Paradiso ritrovato che può trasfigurare il mondo. Sarà un amore impastato con l'amore di Cristo e della Chiesa, sarà il vino di gioia del miracolo di Cana, sarà il focolare di una casa che è piccola Chiesa di vita e d'amore.


Flaminia Morandi
NP dicembre 2021

Questo sito utilizza i cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego. Clicca qui per maggiori dettagli

Ok