Pance al vento

Pubblicato il 09-03-2023

di Michelangelo Dotta

Celebrata a reti unificate ancora prima del risultato del voto, emblematica la “marchettona” del Tg2 Post in cui la sera prima delle elezioni unica ospite in studio era lei, intervistata dall’allora direttore del telegiornale poi guarda caso promosso ministro, tale Gennaro Sangiuliano, Giorgia Meloni, primo presidente del consiglio donna della repubblica italiana, ha portato con sé una ventata di retorica di destra a partire dalla ridefinizione del nome di alcuni ministeri.

Il vento che cambia è uno dei tanti mantra sbandierati in campagna elettorale quando era l’ora di promesse che infiammavano la piazza, ma oggi, all’atto dei fatti, l’unico cambiamento visibile è quello del linguaggio e delle parole e la televisione è l’amplificatore perfetto per gli elettori inebriati da tanta arroganza travestita da strategia politica. Dopo due mesi al potere, si continua a navigare a suon di slogan affidati all’etere, e anche le prime azioni della nuova compagine insediata sono più di propaganda che di sostanza.

Ma una cosa è certa e sotto gli occhi di tutti, con i nuovi padroni al governo sono subito arrivati nuovi inquilini nelle istituzioni e nei ruoli di comando, Rai in testa. Volti di nuovi giornalisti e inviati, sino a ieri relegati in ombra nelle redazioni televisive, bucano lo schermo per la prima volta in ansia da prestazione, mentre l’informazione in toto pare organizzata secondo precise linee e temi che rendono i 3 Tg nazionali quasi identici, in fotocopia, traduzione più che evidente dell’immagine dell’uomo (donna) forte al potere.

Il controllo dello strumento televisivo è da sempre il primo passo che muove il vincitore delle elezioni ma mai come oggi è stato così evidente, un cambio di rotta quasi spudorato come nel caso dei contagi del virus, con il conseguente pesante fardello di ricoverati e di morti, passato di colpo nel dimenticatoio di regime, cancellato e bandito da ogni notiziario, scomparso come le vaccinazioni, le mascherine e l’informazione scientifica.

Evidentemente un vero e proprio potere taumaturgico contraddistingue questa destra così votata, così voluta e così forte da inibire anche i ragionamenti più elementari che ogni mente umana degna di questo nome dovrebbe essere chiamata a fare, ma pensare, ragionare e agire di conseguenza è evidentemente troppo impegnativo per la grande maggioranza degli italiani che preferisce di gran lunga cimentarsi nello sport del “lamento” da bar e consegnarsi anima e corpo al radioso progetto politico di chi ha votato con convinzione ed entusiasmo… un governo “gendarme” con i migranti e i partecipanti al rave, “accondiscendente” con il popolo no vax e “comprensivo” con gli evasori fiscali: una pregevole sintesi del pensiero “di pancia” di milioni di connazionali.

Michelangelo Dotta

NP Dicembre 2022

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