Non di megalopoli vive l'uomo

Pubblicato il 26-02-2022

di Giorgio Ceragioli

Le piccole città sono una speranza. È in loro che l’umanità pulsa; è in loro che troviamo uniti l’uso dei mezzi più moderni con la capacità di una relazione personale autentica, continua, valida.

Non dobbiamo portare via da questi centri di speranza – dove la criminalità è da 5 a 10 volte minore, in rapporto al numero di delitti per abitante, rispetto a quella delle grandi città – i giovani che vogliono continuare a studiare, nello sforzo di integrare giustamente la loro cultura con altre esperienze, con il progredire del pensiero o della ricerca.

Pensate come sarebbe bello se due o tre giorni alla settimana potessero stare nella loro città e nello stesso tempo mettersi in contatto con la loro facoltà universitaria, consultare la biblioteca, parlare e vedersi a distanza con l’assistente o il professore, inviare l’ultimo lavoro svolto perché sia corretto, mentre essi ne possono seguire ogni correzione stando seduti a 100 km di distanza, pronti a rimmergersi nella loro società: nella società in cui sono nati e vissuti per tanti anni, in quella società in cui possono essere degli animatori, fare il catechismo, partecipare a gare sportive, ai dibattiti culturali di filosofia o alle discussioni sul conservare o meno una vecchia cappella sconsacrata.

Bisogna dare alla gente di buona volontà – e nelle piccole città ve ne è ancora molta – la possibilità di radicare più profondamente le sue attività, impedendo l’inutile e dannoso accrescersi delle metropoli. Non che la grande città, o, per meglio dire, quello che essa rappresenta, non abbia senso, sia inutile.
Non propongo di ritornare a una società contadina chiusa e stagnante, senza prospettive.

Per alcuni potrà anche andare bene, ed è giusto che abbiano la possibilità di viverla; ma per molti bisogna coniugare civiltà contadina e tecnologia avanzata, valori spirituali e ricerca scientifica. E oggi le possibilità ci sono; bisogna solo avere l’inventiva per usarle e il coraggio di provare.

da “Progetto” (ora “NP”), 1989, n. 6


Giorgio Ceragioli
NP novembre 2022

 

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