Liberaci dal male

Pubblicato il 24-08-2020

di Cesare Falletti

Le condizioni di vita di centinaia di esseri umani nel campo improvvisato di Vucjak sono vergognose. Quel campo non avrebbe mai dovuto essere aperto», ha detto il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
Notizie del genere si possono leggere quasi quotidianamente e ci si interroga: «Come si può arrivare a un tale degrado del cuore umano?». Il grande rischio è che si vada oltre senza volersi soffermare, forse perché fa troppo male e rischiamo di non sopportare la nostra propria impotenza di fronte al Male.

«Quel campo non avrebbe mai dovuto essere aperto», ha detto il Commissario; ma è stato aperto ed è andato degradandosi fino ad oggi e a degradarsi non erano oggetti inanimati, fossero pure capolavori d’arte, ma persone umane, esattamente uguali a noi, nostri fratelli e sorelle, bambini uguali ai nostri bambini, così spesso viziati. E questi orrori sono generalmente avviluppati di silenzio, dopo pochissimi giorni in cui più che appellare all’intervento si cerca di provocare un morboso senso di curiosità, che non dura e che ha presto bisogno di altro pane per i suoi denti.

Possiamo essere contenti che finalmente qualcuno con un certo potere e responsabilità abbia gettato gli occhi su quel campo e ne abbia ottenuto la chiusura. Ma quei fratelli sono stati semplicemente spostati in un posto che diventerà ben presto simile al primo, anche se con qualche muro o letto in più, oppure hanno trovato qualcuno che si prende davvero cura di loro? E qualcuno che accetterà che si mescolino a noi? Siamo pronti a vederli girare per le nostre strade, chiedere e ottenere un lavoro che dia loro una speranza, piccola luce nel buio di una vita disperata?

Questa è la sfida e allora forse non siamo così lontani dal poter “fare qualcosa” e smettere di trincerarci dietro al fatto che il Male è tanto più grande e potente di noi. Possiamo anche capire la vera portata della frase che ripetiamo forse quotidianamente: «Liberaci dal Male». Non siamo soli in questa lotta e, se solleviamo anche un solo dito per fare qualcosa, la presenza forte del Signore ci farà fare cose importantissime. Ma rendersi disponibili al fatto che il Signore agisca attraverso anche un solo nostro dito è un rischio.

Cesare Falletti
NP gennaio 2020

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