La sfida indigena

Pubblicato il 27-11-2020

di Sandro Calvani

Secondo il rapporto mondiale sugli indigeni 2020, nel mondo vivono circa 370 milioni di indigeni in 90 Paesi, con circa 5.000 culture diverse.
Gli indigeni sono dunque circa il 5% della popolazione mondiale, ma da soli proteggono l’80% della biodiversità del pianeta. A livello globale le più grandi foreste permanenti si trovano in territori indigeni. Almeno il 24% del carbonio immagazzinato in superficie nel mondo, 54.546 milioni di tonnellate di carbonio, è in mano alle comunità indigene. Le popolazioni indigene sono custodi non solo delle foreste, ma anche di gran parte dei fiumi, mari, oceani, ghiacci, torbiere, deserti, praterie, savane, colline e montagne. Tra le altre esperienze essenziali di centinaia di generazioni, essi hanno osservato la natura e hanno sviluppato soluzioni e pratiche efficaci per la conservazione della biodiversità e per l’adattamento e la mitigazione del cambio climatico.

Gli indigeni parlano almeno il 40% delle circa 7.000 lingue del mondo; le lingue indigene sono in pericolo di estinzione e l’UNESCO prevede che l’umanità potrebbe perderne fino a 3.000 entro la fine del secolo.
La Groenlandia ha la più alta percentuale di indigeni al mondo. Gli Inuit sono l’88% della popolazione, si fanno chiamare Kalaallit e chiamano la loro patria Kalaallit Nunaát.
In Asia, il continente culturalmente più diverso del mondo, ci sono circa 260 milioni di indigeni, tre quarti del totale del mondo. La povertà degli indigeni asiatici è tre volte superiore alla media continentale. L’educazione, la salute e altre condizioni sociali sono molto peggiori. La Cina è il Paese con la più grande popolazione indigena al mondo. Quasi 112 milioni di indigeni – tibetani, uiguri, zhuang e altri 52 gruppi riconosciuti – rappresentano l’8,5% della popolazione cinese.

In India, sono riconosciuti 461 gruppi etnici, oltre a 635 gruppi tribali con una popolazione stimata di 84,3 milioni, essi rappresentano l’8,2% della popolazione indiana. Circa 60 milioni di indigeni vivono in Indonesia (24%) con 1.128 gruppi etnici riconosciuti.
Ci sono 15 milioni di indigeni nelle Filippine (15%). In Myanmar vivono più di cento gruppi etnici diversi, in totale circa il 32% della popolazione.
Gli Shan, i Karen, i Rakhine, i Karenni, i Chin, i Kachin e i Mon denunciano questioni indigene critiche e rimaste irrisolte per decenni, in particolare la persecuzione dei Rohingya musulmani nello Stato di Arakan. I 53 gruppi etnici riconosciuti del Vietnam, oltre alla maggioranza Kinh, rappresentano circa il 14% della popolazione del Paese, che è di 95 milioni. Grandi gruppi di indigeni vivono in altri Paesi asiatici, compresi il Giappone, Papua Nuova Guinea, Australia, Malesia, Nepal, Thailandia.

Oltre alla scarsa sicurezza alimentare, all’istruzione e i servizi sanitari insufficienti, le popolazioni indigene dell’Asia soffrono di una grave mancanza di decentramento del potere politico, che comprende la negazione dell’autodeterminazione, la perdita di controllo sulla loro terra e sulle loro risorse naturali, la discriminazione e l’emarginazione, la forte pressione di assimilazione e la violenta repressione da parte delle forze di sicurezza statali.
Diversi Paesi hanno legislazioni che proteggono i diritti delle popolazioni indigene. Ma questi diritti sono spesso sistematicamente diluiti o semplicemente ignorati o annullati.

http://iwgia.org/images/yearbook/2020/IWGIA_The_Indigenous_World_2020.pdf

Sandro Calvani
NP ottobre 2020

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