La gratitudine di Pelè

Pubblicato il 27-09-2021

di Carlo Nesti

Veniamo da un 2020 in cui abbiamo pianto tanti ex campioni del calcio, ed in particolare Diego Armando Maradona. Per decenni, si è discusso se sia stato più grande l'argentino, o l'altro mito del pallone: Edson Arantes do Nascimento, detto Pelè. Ma per una volta, il cordoglio per la scomparsa di Diego ha spento i paragoni. Sono stati immensi in periodi differenti, e, a distanza di alcuni mesi, compiuti gli 80 anni, contro gli appena 60 della scomparsa di Maradona, è toccato a Pelè tornare sulla ribalta italiana, nel programma televisivo di Rai Due "Che tempo che fa". Un gradito revival, ma anche qualche "scivolone".

Il presentatore Fabio Fazio: «Vero che suo padre Dondinho gli ha sempre detto che nella vita ci vuole fegato?». Forse assistito da una traduzione fin troppo letterale, Pelè ha fatto riferimento al fegato disintegrato dell'ex compagno Garrincha, e ha risposto: «Serve il fegato buono specie per chi beve molto, perché, se funziona male, ne risente anche il cuore». «È vero che da bambino giocava con una palla di stracci? Come è riuscito a vivere in povertà?». In realtà, Pelè non è cresciuto in una umile favela, ma nella tranquilla cittadina di Bauru, dove suo padre Dondinho, oltre ad essere un discreto calciatore, lavorava come impiegato. «Lei si chiama Edson, come Thomas Edison, forse perché se l'inventore non avesse portato la luce, non avremmo visto all'opera Pelè». Anche qui, la cosiddetta "Perla Nera" è piombata in un gelo assoluto, evidentemente, non comprendendo il suggestivo, ma ardito parallelismo. Ma, a riscaldare il colloquio, è stato sufficiente l'intercalare, con il quale il campione ha raccontato ogni momento felice: «Grazie a Dio». Questo per l'insegnamento del padre, che non gli ha mai suggerito di sentirsi migliore degli altri, ma uno strumento di bellezza del Signore, da ringraziare costantemente. «La parola di Cristo dimori fra voi abbondantemente... cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi, inni e cantici spirituali» (Col 3,16).


Carlo Nesti
NP Maggio 2021

 

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