Il prezzo da pagare

Pubblicato il 28-12-2021

di Stefano Caredda

Alcune settimane fa si è materializzata su tv e giornali la notizia di un aumento del 40% della spesa dell'energia elettrica, dovuto ad un sostanzioso, per quanto non completamente inatteso, picco del prezzo delle fonti energetiche, ad iniziare da quello del gas a livello internazionale. In un momento di economia ancora fragile, seppur in ripresa dopo la fase acuta della pandemia, e in un'epoca di difficoltà per tante famiglie, quella fluttuazione così rilevante ha determinato non poca preoccupazione, suggerendo anche un intervento governativo per contenerne gli effetti.

Sappiamo bene che l'energia elettrica è usata da tutti, ma non per tutti l'impatto è lo stesso. E così è stato a suo modo interessante andare a bussare alle porte di quelle famiglie per le quali l'energia elettrica è, letteralmente, questione di vita o di morte: «La maggioranza delle famiglie potrà dire "ok, staremo più attenti a consumare meno energia" ma una famiglia che usa l'energia per una serie di apparecchiature elettriche che sostituiscono le funzioni vitali del respiro, dell'alimentazione, del movimento e perfino la termoregolazione, non può risparmiare su questo». Sono le case in cui vivono persone con gravissime disabilità. Ad esempio quelle malate di Sla. «Le persone in fase più avanzata – spiegano dall'Aisla, l'associazione italiana dei malati di sclerosi laterale amiotrofica – sono dipendenti da una serie di apparecchiature che consumano energia: comunemente si pensa al ventilatore, ma non è quello che consuma di più. Ci sono l'aspiratore, i materassi antidecubito, la pompa nutrizionale, la macchina della tosse. Perfino il televisore è un apparecchio fondamentale per queste persone, così come internet, tanto che l'abbattimento dei costi di connessione è una delle nostre battaglie. Tutto ciò che chiamiamo tecnologia è un bene essenziale per chi vive in questa condizione».

«Le nostre sono famiglie – aggiungono dal Comitato 16 novembre, altra associazione impegnata per i malati di Sla – che gestiscono in casa delle vere e proprie rianimazioni, famiglie che necessitano dell'energia elettrica come del pane per sopravvivere. E ogni ulteriore aumento nei prezzi significa andare a incidere su bilanci già disastrosi, perché sono nuclei familiari che supportano integralmente il carico assistenziale, pagando inoltre badanti per buona parte della giornata così da avere un cambio e riuscire a riposarsi o dedicarsi ad altre importanti questioni familiari. Il supporto economico che viene riconosciuto alle famiglie che nella propria abitazione hanno una persona disabile gravissima è generalmente irrisorio rispetto al costo reale che viene sopportato: sono cifre che variano da regione a regione, ma si tratta in genere di qualche centinaio di euro al mese, nei casi più fortunati mille, a fronte di almeno 3mila euro mensili di costo effettivo».

La difesa della vita e della dignità delle persone passa anche da qui, dagli aiuti e dai sostegni forniti alle famiglie: un principio che vale sempre, perfino per l'energia elettrica.


Stefano Caredda
NP ottobre 2021

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