Ikigai: vecchi utili e contenti

Pubblicato il 10-09-2022

di Sandro Calvani

Per gli anziani oltre i 65 anni di età, avere ikigai (rispetto a non averlo) è associato a un rischio inferiore del 31% di sviluppare disabilità motorie o funzionali e un rischio inferiore del 36% di sviluppare demenza. Inoltre, ikigai è associato a una forte diminuzione dei sintomi depressivi, della disperazione e del disagio psicologico, nonché a una maggiore felicità, soddisfazione per la vita, attraverso attività utili nel quotidiano e con risultati sociali (per esempio: partecipazione frequente a club di hobby e di aiuto agli altri). Alcune di questi effetti sono più forti per gli uomini che per le donne e tra le persone con uno status socioeconomico elevato. Sono alcuni dei risultati di uno studio approfondito pubblicato all’inizio di aprile 2022 dal Lancet, la miglior rivista internazionale di salute pubblica. Ma non si tratta di una nuova medicina miracolosa.

Ikigai (生き甲斐) è un concetto di origine giapponese che si riferisce al vivere in modo da trovare gioia e soddisfazione in tutto ciò che si fa e tutto ciò che ci circonda. La traduzione letterale in italiano di ikigai è “una ragion d'essere”, oppure “uno scopo per la vita”, ma in diversi Paesi asiatici il concetto locale di ikigai significa anche trovare l'equilibrio tra la propria passione, la missione, la professione e la vocazione.
Ikigai è un processo continuo di miglioramento dello scopo della vita, che non cessa mai fino al momento della morte. Ikigai è applicabile a tutti i livelli sociali e la sua efficacia non dipende dall’importo della pensione, anche se in diversi Paesi asiatici con società anziane la copertura delle pensioni pubbliche o private è vicina al 100%. Ikigai non viene perseguito come obiettivo futuro, è visto invece come un’attitudine a migliorarsi ogni giorno e migliorare cose e persone attorno a sé, aumentando sempre il loro equilibrio olistico.

Che si tratti di coltivare i fiori, impegnarsi in attività ludiche come giocare alle bocce o a scacchi, fare degli origami o raccontare storie ai bambini negli asili, la lista delle attività per avere ikigai è lunghissima, cosicché nessuno può dire di non trovare qualcosa che gli piace davvero. Nelle società e culture asiatiche in trasformazione veloce e qualche volta disordinata, un ikigai crescente e molto diffuso contribuisce a mantenere un collante sociale e un tacito consenso su qualche principio fondamentale di convivenza pacifica.

La partecipazione felice delle persone anziane agli affari civici e la loro inclusione nei servizi sociali vivacizzano e migliorano gli atteggiamenti delle fasce più giovani, con effetti molto positivi sull’occupazione e sull’economia. In Cina e in Giappone, per esempio, sono diffusi i cori e le bande per anziani e gli sport per anziani con incontri nazionali di molti giochi olimpici. Le attività ikigai ricevono contributi pubblici, regolate da veri e propri consigli pubblici di anziani in Thailandia, in Vietnam e in Sri Lanka, che hanno voce in capitolo sugli alloggi popolari, i trasporti pubblici, i parchi urbani, i musei, teatri e su tante altre attività culturali.


Sandro Calvani
NP maggio 2022

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